Tomasi va in Regione e Pistoia torna al voto: i nomi dei (possibili) candidati a sindaco e quando saranno le elezioni
A destra l’ipotesi delfino, a sinistra l’uomo Cgil. Il Comune intanto sarà guidato ad interim dalla vice Annamaria Celesti
A Pistoia è già iniziata la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali. Con il sindaco Alessandro Tomasi al passo di addio per poter occupare il seggio che gli spetta in consiglio regionale, centrodestra e centrosinistra stanno già affilando le armi per una battaglia elettorale che potrebbe essere davvero ravvicinata. I pistoiesi infatti potrebbero recarsi alle urne addirittura a marzo, in concomitanza con lo svolgimento del referendum confermativo sulla giustizia che il governo avrebbe intenzione di fissare proprio in questo mese.
In tal caso quindi la scelta del sindaco potrebbe essere abbinata a quella sulle carriere dei giudici, in un election day che a Pistoia passerebbe alla storia. Intanto giunge notizia che il passo d'addio del sindaco potrebbe essere ufficializzato giovedì o venerdì prossimo, magari alla presenza di quella giunta che, in questi pochi mesi, dovrà convincere gli elettori pistoiesi che esiste ancora un centrodestra di governo pur senza Tomasi. A traghettare il Comune al voto sarà la vice sindaca Annamaria Celesti, anima pistoiese di Forza Italia.
«Se Pistoia sarà guidata per la prima volta da una donna, anche questo sarà merito nostro», dice senza mezzi termini l'assessore al Commercio Gabriele Sgueglia, da più parti dato in pole position nella corsa per aggiudicarsi la nomination del centrodestra. Si sgonfiano quindi sul nascere le voci che davano come ultimo atto del sindaco Tomasi proprio la sostituzione di Annamaria Celesti in favore di Sgueglia che, in qualità di sindaco facente funzioni, avrebbe guidato il Comune al voto. «Ho iniziato a fare politica a 15 anni attaccando i manifesti di Annamaria Celesti – ha detto sorridendo Gabriele Sgueglia – e a lei mi lega un legame profondo. Credo che in questa fase Annamaria sia la persona giusta al posto giusto non solo per il suo ruolo ma per la sua competenza».
Ventinove anni, impegnato in politica sin dall'adolescenza, il giovane esponente di Fratelli d'Italia viene considerato da tempo il delfino di Tomasi che, anche in qualità di coordinatore regionale del partito, non ha mai fatto mistero di preferirlo a chiunque altro per la sua successione. «Non so se sarò io il candidato sindaco del centrodestra – dice Gabriele Sgueglia – ma so per certo che il centrodestra si presenterà unito e coeso all’importante prova elettorale. Tutti i partiti hanno dei candidati spendibili e sarà l'accordo della coalizione a scegliere il migliore. Fratelli d'Italia comunque non si porrà in una posizione di superiorità rispetto agli altri perché come chiedeva pari dignità quando era al 4%, adesso che è ben oltre il trenta non farà la voce da leone».
Se quindi il centrodestra sembra avere già pronto il suo candidato, il centrosinistra si trova adesso costretto a forzare i tempi per individuare il proprio. Per questo oggi si riunirà per l'ennesima volta il tavolo del centrosinistra, che vede la presenza di dieci fra partiti e movimenti che vanno dal Centro Democratico a Rifondazione Comunista. Finora, secondo alcuni, il tavolo si è dilungato un po' troppo sugli antipasti, affrontando cioè tematiche generali ma evitando con cura di addentrarsi nell'argomento della ricerca del candidato sindaco.
Adesso però, con le elezioni comunali che si intravedono all'orizzonte, già da oggi il nodo del nome dovrà venire al pettine. Favorito su tutti è il segretario della Cgil di Prato e Pistoia Daniele Gioffredi, le cui origini familiari affondano nel paesino di Torri, sull'Appennino pistoiese, condividendole con l' ex sindaco Bertinelli. Già militante socialista, Gioffredi gode di un vasto consenso nel mondo del lavoro e porterebbe in dote il sostegno incondizionato della Cgil. A favore di Gioffredi gioca anche il fatto che non è iscritto ad alcun partito e che, anche in virtù di questo fatto, potrebbe essere visto davvero come un candidato unitario.
Su di lui potrebbe convergere un'ampia coalizione che supererebbe addirittura l'ampiezza del campo largo, con il Pd in posizione centrale a tenere unite le varie anime di un'alleanza che, questa volta, sente di potersi giocare fino in fondo una partita che fino a poco tempo fa sembrava esserle preclusa.
