Cambio dell’ora, l’Europa torna a discutere di eliminarla: cosa cambierebbe per la Toscana
Dopo le nuove dichiarazioni del premier spagnolo Sánchez, si riapre il dibattito sull’ora legale. Salute, consumi, ritmi di vita e luce solare: i possibili effetti anche nella nostra regione
Il cambio d’ora – cioè il passaggio tra l’“ora solare” e l’“ora legale” - torna all’attenzione del dibattito politico internazionale dopo che il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato l’intenzione del suo governo di proporre all’Unione Europea l’abolizione della doppia regolazione oraria che si verifica ogni anno. Secondo Sánchez, «non ha più senso» cambiare l’ora due volte all’anno, considerato che secondo il governo di Madrid ha un impatto irrisorio sul risparmio energetico e «ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone». Il dibattito non è nuovo: già in passato l’Unione Europea aveva approvato (nel 2019) l’idea di mettere fine al cambio d’ora stagionale, ma senza che gli stati membri trovassero un accordo operativo.
Le origini della doppia regolazione oraria risalgono all’idea di sfruttare meglio le ore di luce giornaliera, ridurre i consumi energetici e ottenere una migliore armonizzazione dei tempi sociali ed economici tra paesi. In Europa questa pratica è stata armonizzata con direttive comuni che fissano gli orari del passaggio all’“ora legale” in primavera e al ritorno all’“ora solare” in autunno. Oggi, però, le circostanze sono cambiate: la distribuzione dei consumi energetici, il profilo delle attività quotidiane e i sistemi tecnici e logistici sono differenti rispetto al contesto che originariamente motivò la scelta.
I potenziali vantaggi dell’eliminazione della doppia regolazione
Nel contesto dello scenario attuale la proposta di abolire il cambio dell’ora viene sostenuta con alcuni argomenti di peso: la stabilità dell’orario per periodi più lunghi darebbe certezza a cittadini, imprese e servizi; la riduzione di stress legata al passaggio due volte all’anno; il possibile miglioramento della sincronizzazione tra orario legale e ritmi biologici individuali. Da studi recenti emerge un’associazione tra i passaggi di orario e un aumento del rischio di disturbi del sonno, di eventi cardiovascolari e di incidenti stradali nei primi giorni dopo il cambio.
I contro e gli aspetti da considerare
Dall’altro lato, non mancano argomentazioni a favore del mantenimento della doppia regolazione: la sincronizzazione comunitaria tra Stati europei, che utilizzano il medesimo calendario per il passaggio, facilita commercio, trasporti e comunicazioni; alcuni studi evidenziano che il risparmio energetico, seppur modesto, non è del tutto inesistente: alcuni studi indicano riduzioni nei consumi elettrici con l’adozione dell’ora legale.
Inoltre, la scelta tra mantenere l’“ora estiva” tutto l’anno o l’“ora solare” ha implicazioni specifiche in termini di luce del mattino e luce della sera: nel nostro Paese e in regioni europee occidentali (come Italia e Spagna) la collocazione geografica fa sì che la luce del mattino arrivi relativamente tardi nei mesi più bui se si resta con l’ora estiva permanente. Infine, qualora un singolo stato cambiasse orario in modo differente dagli altri, potrebbero sorgere problemi di coordinamento ai confini, nei trasporti transfrontalieri e nei rapporti economici: da qui la preferenza per un approccio comune europeo.
Il contesto per la Toscana
Per una regione come la Toscana - va tenuto conto della sua collocazione nella fascia centro‑ovest italiana - la questione assume una dimensione concreta: il cambio dell’ora coinvolge le imprese, i pendolari, i servizi pubblici e il benessere quotidiano. Nel contesto locale, l’eventuale abolizione della doppia regolazione oraria comporterebbe una scelta (tra ora solare permanente o ora legale permanente) che andrebbe valutata tenendo conto delle abitudini, del profilo dell’illuminazione mattutina e serale, delle esigenze agricole e turistico‑ricreative.
In Toscana, dove l’attività legata al turismo, alla ristorazione e al tempo libero serale è significativa, un orario con luce più estesa nella fascia serale potrebbe essere percepito positivamente; tuttavia va considerato che nelle mattine d’inverno la luce potrebbe tardare nell’arrivo, con possibili ricadute sulle attività scolastiche e sui pendolari.