Elezioni regionali, dal Pd toscano ultimatum a Roma per il Giani-bis: chiesta la direzione, ora decide Elly Schlein
Raccolta firme per votare la ricandidatura con aut aut alla segretaria. Sono 103 i sindaci toscani che hanno fatto appello perché il partito ricandidi il presidente uscente
FIRENZE. Il Partito democratico smetta di tergiversare e ufficializzi la candidatura di Eugenio Giani per le elezioni regionali del 12 ottobre. La richiesta alla segreteraria Elly Schlein si leva sempre più forte. Dopo lettere, appelli e post sui social da parte di sindaci e circoli, riformisti e schleiniani del Pd toscano tirano fuori la cassetta degli attrezzi del partito. E provano a blindare la candidatura di Giani con gli strumenti a loro disposizione.
Al segretario toscano Emiliano Fossi è stata consegnata lunedì una raccolta firme con la richiesta di convocare urgentemente la direzione regionale, l’organo a cui partecipano tutti gli eletti: sindaci, consiglieri regionali, parlamentari. All’ordine del giorno: mettere ai voti la riconferma di Giani quale candidato presidente in Toscana. Tra i firmatari, big dei riformisti toscani ma anche esponenti vicini all’ala della segretaria.
Secondo lo statuto del Pd, per non riconfermare la candidatura di un presidente uscente occorre che il 60 per cento degli aventi diritto voti “no”. Sarebbero circa 80 le firme raccolte. E vista la mobilitazione di questi ultimi giorni, sarebbe molto improbabile trovare sei su dieci contrari al Giani bis. Insomma, il messaggio a Schlein dovrebbe arrivare ben amplificato.
I firmatari hanno indicato il 18 luglio come data ultima entro la quale dovrebbe tenersi la direzione. Ma può anche darsi che non vi si arrivi neppure. Basterebbe che Schlein si convincesse a dare il placet. Del resto, che arrivi dal partito, dagli amministratori locali, da sondaggi e rilevazioni, il curriculum di Giani ha tutte le carte in regola per portare a casa il risultato. E la “lettera di referenze” non è da meno.
A ieri pomeriggio erano 103 i sindaci toscani che si sono detti favorevoli alla sua ricandidatura. Nell’elenco compaiono 16 sindaci della provincia di Arezzo, 29 (su 41) della Città metropolitana di Firenze, 23 della provincia di Lucca, 15 di quella di Pisa, 10 del Pistoiese, quattro del Livornese, quattro del Grossetano e due della provincia di Siena. In serata si sono aggiunti altri 30 colleghi circa.
L’ultimo in ordine cronologico è un gruppo di sindaci Pd della Piana fiorentina e non solo: Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Pontassieve, Barberino del Mugello e Pelago. «Valutiamo in modo molto positivo il primo mandato di Giani e della sua giunta e crediamo che una sua nuova candidatura rappresenti una scelta autorevole, solida, popolare e vincente», dicono. E a sostegno della loro posizione citano la Governance Poll 2025 del Sole 24 ore, che ha incoronato Giani come il governatore di centrosinistra dal consenso (58,5%) e dall’incremento di consenso (+9,9% nei cinque anni di governo) più alto tra i governatori di centrosinistra.
Se non dovesse bastare, l’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto, condotto da Techné srl per l’agenzia Dire (totale contatti 6.292, rispondenti 1.000, rifiuti o sostituzioni 5.292, fatto tra il 23 e il 24 giugno), Giani vincerebbe con un risultato tra il 55 e il 59%, rispetto all’avversario (il sondaggio non cita Alessandro Tomasi, FdI, già designato dal centrodestra, che si fermerebbe al 41-45%). Al 45% gli astenuti.
«Ma cosa si aspetta a ricandidare Eugenio Giani?», chiede Gianfranco Simoncini, amministratore Pd di lunghissima data. «Stanno succedendo cose mai viste nella preparazione della campagna elettorale», aggiunge. «In una delle regioni dove il Pd ha il suo massimo radicamento storico, nella quale governiamo la Regione da sempre, con un presidente, Eugenio Giani, al primo mandato, con livello di consenso altissimo, ad oggi non sappiamo chi sarà il candidato presidente per il centrosinistra. Nemmeno quello che il Pd proporrà ai possibili alleati», aggiunge. «Scusate, ma i territori non contano nelle scelte? Il presidente toscano lo devono decidere i campani?». Attendere oltre, conclude Simoncini, «a me pare del tutto incomprensibile e direi anche lesivo della dignità dei toscani».
Dalla segreteria nazionale però il refrain è sempre quello: il quadro nazionale dei candidati presidenti va composto tutto insieme. E – altro argomento – non ci sarebbe alcun ritardo: anche negli anni passati, in caso di voto in autunno, i candidati venivano scelti tra fine luglio e inizio agosto.