Caos treni, passeggeri in rivolta: centinaia in stazione a Pisa, a Empoli bloccano una strada – Video
In tantissimi in attesa dei bus sostitutivi, ma mancano i mezzi per riuscire ad accontentare tutti
PISA. Dopo una giornata impossibile e faticosissima per i passeggeri della linea Pisa-Empoli, paralizzata dalle 16 per via di alcuni incendi causati dall’impianto frenante di un treno, è scoppiata la protesta dei passeggeri. La scarsa disponibilità di posti per raggiungere le città di destinazione e le centinaia di persone in attesa al caldo, senza chiarezza sulle soluzioni, ha esasperato gli animi.
Le proteste a Empoli e Pisa
E così diverse persone si sono messe in mezzo alla strada a Empoli bloccando il traffico, chiedendo di avere mezzi di trasferimento per raggiungere le loro destinazioni. A Pisa decine di persone sono ancora in attesa alla stazione centrale, in cerchio attorno agli addetti di Trenitalia per avere soluzioni. «Non state qua – si sente dire in un video girato a Pisa a uno di loro - io faccio salire chi ha i bambini piccoli». Tantissimi viaggiatori si erano affollati vicino alla banchina dei bus, in cerca di risposte.
Le testimonianze
Una situazione resa ancora più difficile dal caldo, che in provincia ha toccato punte di 38 gradi. «Sono qui dalle quattro del pomeriggio – racconta una giovane turista straniera, davanti alla stazione di Pisa – Ora (sono le 21) ci hanno detto che i treni sono sospesi e non si sa quando potranno riprendere a viaggiare». C’è chi tra i passeggeri, stanco di aspettare, chiama la polizia. Ci sono dipendenti dei negozi che alle 20 avrebbero preso il treno per tornare a casa e invece devono arrangiarsi con mezzi di fortuna. Quando arriva un bus c’è l’assalto.
Stessa situazione a Empoli. «Siamo stati lasciati senza assistenza – dice Roberta, rimasta a Empoli nel viaggio di ritorno verso Pisa da Venezia – le persone protestano, è arrivata anche la polizia, qualcuno ha cercato di fermare il traffico in via San Martino. Non tutti hanno qualcuno da chiamare per poi tornare a casa. Ci sono anche ragazzi di colore che si improvvisano tassisti, chiedono cifre da urlo per accompagnare le persone nei luoghi in cui erano dirette. Alle 19 è arrivato un bus, poi non si è visto più nessuno»».