Angelika, una vita per i cavalli: dal villaggio in Austria alle colline toscane sempre...al galoppo
È venuta in Italia per studiare architettura poi la scelta di cambiare vita con “Alterreno”
I cavalli hanno sempre fatto parte della sua vita. Angelika Schneider, 61 anni, è nata nel villaggio alpino di “Lech am Alberg” in Austria. Era soltanto una bambina quando suo padre affittò le sue stalle a un uomo che possedeva un’enorme slitta trainata da due cavalli da tiro Noriker. Così lei trascorreva più tempo possibile su quella slitta, soltanto per stare vicino ai cavalli. E oggi, come allora, i cavalli sono una parte fondamentale della sua vita. Per loro ha fondato l’azienda agricola “Alterreno” a Peccioli, in provincia di Pisa, che si sviluppa su 30 ettari di terreno di cui la maggior parte dedicata a grandi paddock dove i cavalli vivono in piccoli gruppi.
Il racconto
«È stato mio padre, che mi regalò il primo pony all’età di sette anni, a trasmettermi la passione che mi accompagna da tutta la vita – racconta – anche se non avevo intravisto, allora, la possibilità di trasformare questa mia grande passione in un lavoro. Nel 1987, dopo aver finito la scuola in Austria, decisi di trasferirmi in Italia per studiare architettura. A Firenze portai anche le mie cavalle, Diana e Doria, nell’azienda agricola della mia migliore amica, dove ho creato un’attività equestre fino al 2011, anno in cui mi sono trasferita ad “Alterreno”. Ho studiato architettura a Firenze, ma mi sono fermata al 30° esame senza laureami perché nel frattempo avevo iniziato a lavorare in uno studio e lì sono rimasta fino al 2002».
Il metodo
Nel frattempo, Schneider conosce un metodo etologico per l’addestramento dei cavalli. «Ho fatto una lunga formazione per diventare istruttrice Parelli e a quel punto ho deciso di farlo diventare il mio lavoro principale – sottolinea. – Nel 2003 ho ricevuto la qualifica di guida equestre ufficiale che mi ha permesso di portare i clienti in tutta la Toscana a cavallo. Dal 2004 al 2008 e nel 2010 e nel 2012 ho trascorso dalle sei alle dieci settimane in un centro Parelli in America. Sono quindi diventata istruttore Parelli nel 2006 e specialista nello sviluppo del cavallo nel 2012. Ed è a questo punto che ho trovato questo terreno a Peccioli, dopo due anni di ricerche. Aveva comunque tutti i criteri che cercavo: pianeggiante ma anche collinare, vicino a Firenze, dove ho i miei legami, e anche agli aeroporti, dunque facilmente raggiungibile. Così ho redatto il progetto e l’esperienza e i miei studi in architettura mi hanno aiutata». Anche se, racconta Schneider, ci sono stati anche momenti difficili. «Il 30 settembre 2012, un anno dopo l’apertura, siamo stati alluvionati, poi è successo di nuovo ad aprile 2015 – racconta la fondatrice di “Alterreno” – . A quel punto, tra le altre cose, abbiamo realizzato anche il maneggio coperto e ci siamo rimessi in piedi».
Legame profondo
Quello di Angelika Schneider con i cavalli è un legame profondo e inscindibile. «Le mie cavalle, Diana e Doria, sono state longeve: la prima ha vissuto fino a 35 anni nella fattoria della mia migliore amica e Doria fino alla veneranda età di 36 anni ad “Alterreno”. Per me il cavallo è un compagno di vita e la maggior parte di loro li ho fatti nascere io e, da quel momento, restano con me tutta la vita». L’azienda agricola in questo momento ha 25 cavalli. «A cui si aggiungono i 20 di clienti che credono nel nostro metodo di addestramento: crediamo molto nei diritti degli animali. “Alterreno” è uno dei due centri in Italia ad essere stato riconosciuto come centro approvato dalla British horse society (Bhs), punto di riferimento mondiale per la formazione equestre, la cura del cavallo e la promozione del benessere equino – conclude Schneider – . Abbiamo una scuola di equitazione, facciamo poi un’attività turistica in cui accompagniamo i turisti a cavallo per conoscere il territorio e i tesori enogastronomici della zona. E poi facciamo lunghi viaggi a cavallo: nel 2022 sono andata da Peccioli in Austria a cavallo. Un’avventura bellissima, lunga 33 giorni in sella e quattro giorni di pausa. I cavalli sono dei grandi amici».