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Salute

Vaccini, veri alleati salvavita: come funzionano questi “scudi”

di Elena Ruggiero *

	(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Allenano il nostro sistema immunitario. Il pioniere? L’inglese Jenner osservando sull’uomo gli effetti del vaiolo bovino

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Quante volte, da bambini, abbiamo urlato e pianto alla vista di una siringa, senza sapere che quella stessa paura avrebbe potuto, un giorno, salvarci la vita? Crescendo, abbiamo imparato a conoscere i vaccini non solo come una serie di appuntamenti dolorosi, ma come uno degli strumenti più potenti per proteggere la nostra salute e quella degli altri. Eppure, nonostante i benefici evidenti, il dibattito sui vaccini rimane ancora oggi uno dei temi più controversi e discussi. Che cos’è un vaccino? Al giorno d’oggi tutti sappiamo cos’è un vaccino; ce lo immaginiamo come una piccola siringa il cui l’ago entra nel nostro braccio, dandoci un po’di fastidio per un attimo. In realtà è molto di più. Un vaccino è un trattamento che aiuta il nostro corpo a proteggersi da alcune malattie. Quando facciamo un vaccino, una piccola dose di un germe o virus “attenuato” viene introdotta nel nostro corpo. Questo non ci fa ammalare, ma insegna al nostro sistema immunitario come riconoscere e combattere quel germe se dovesse entrare nel nostro corpo in futuro. In pratica, i vaccini aiutano a preparare il nostro corpo a difendersi meglio, proprio come se stessimo allenando il nostro sistema immunitario a essere più forte e veloce nel combattere le malattie. Chi ha scoperto i vaccini? I vaccini sono stati introdotti nel campo medico alla fine del 18° secolo. Il primo vaccino fu sviluppato dal medico inglese Edward Jenner nel 1796. Jenner scoprì che le persone che avevano contratto il vaiolo bovino (una malattia più lieve, che colpiva le mucche) non si ammalavano di vaiolo umano, che era molto più pericoloso. Quindi, prese del materiale infetto dal vaiolo bovino e lo somministrò a una persona sana, che poi non sviluppò la malattia. Questo fu il primo passo verso lo sviluppo della vaccinazione. Nel tempo, il concetto di vaccinazione si è evoluto e sono stati creati molti altri vaccini per proteggere contro tante malattie infettive, come il morbillo, la polio, l’influenza, e molte altre.

I benefici dei vaccini

L’introduzione dei vaccini in campo medico ha avuto un impatto rivoluzionario sulla salute pubblica, portando a enormi cambiamenti nella lotta contro le malattie infettive. Tra le principali conseguenze, c’è stata la riduzione drammatica delle malattie infettive. I vaccini hanno infatti contribuito a ridurre, e in alcuni casi a eliminare, malattie mortali come il vaiolo, la poliomielite, il morbillo e la difterite. Grazie alla vaccinazione di massa, molte malattie che un tempo erano responsabili di migliaia di decessi ogni anno sono diventate estremamente rare. Sempre grazie ai vaccini è aumentata l’aspettativa di vita. La protezione contro malattie gravi ha permesso alle persone di vivere più a lungo e in salute. La mortalità infantile, in particolare, è diminuita drasticamente grazie ai vaccini. Un altro vantaggio dei vaccini è la protezione collettiva, vale a dire la cosiddetta “immunità di gregge”. Quando una grande parte della popolazione è vaccinata, la diffusione di malattie viene contenuta, proteggendo anche le persone che non possono vaccinarsi, come quelle con malattie autoimmuni o allergie gravi alle componenti del vaccino. Inoltre, i vaccini hanno migliorato le condizioni sanitarie globali. Hanno permesso, ad esempio, di contenere epidemie e pandemie, riducendo la diffusione di malattie in molte regioni del mondo, specie nei Paesi in via di sviluppo. Ultimo, ma non meno importante, è il tema dei progressi scientifici. L’introduzione dei vaccini ha stimolato importanti progressi nella ricerca scientifica, spingendo gli studiosi a comprendere meglio il sistema immunitario umano e a sviluppare nuove tecnologie e trattamenti, come i vaccini a Rna messaggero, di recente sviluppati per il Covid-19.

Sfide e dibattiti

Nonostante i benefici, l’introduzione dei vaccini ha anche suscitato dibattiti, con alcuni gruppi che sollevano preoccupazioni riguardo alla sicurezza sebbene le prove scientifiche abbiano ampiamente dimostrato che i vaccini sono sicuri ed efficaci. Questi dibattiti hanno portato a un’importante discussione pubblica sull’importanza della vaccinazione come misura di salute pubblica. L’unica pecca che si possa esprimere riguardo ai vaccini è il fatto che, nonostante la loro efficacia, non posso guarire le malattie causate da virus o batteri che cambiano molto velocemente il loro materiale genetico, ad esempio l’Hiv, virus dell’immunodeficienza umana. I no-vax Le convinzioni anti-vaccino spesso derivano da una combinazione di paura, disinformazione, sfiducia nelle istituzioni e preoccupazioni individuali. Molte persone temono gli effetti collaterali dei vaccini, anche se sono molto rari e generalmente lievi, mentre la disinformazione, diffusa principalmente attraverso i social media, alimenta paure infondate e miti (come la falsa associazione tra vaccini e autismo). Inoltre, c’è una crescente sfiducia nelle autorità sanitarie, che può essere dovuta a esperienze passate di errori nelle politiche pubbliche o alla percezione che i governi e le aziende farmaceutiche abbiano interessi economici nascosti. Questo alimenta la convinzione che le raccomandazioni sui vaccini non siano sempre incentrate sul benessere della popolazione. Infine, alcuni vedono la vaccinazione come una violazione della propria libertà individuale, ritenendo che ognuno abbia il diritto di scegliere se vaccinarsi o no. Per affrontare queste preoccupazioni, è fondamentale promuovere una comunicazione trasparente e un dialogo basato su evidenze scientifiche. Educare correttamente le persone sui benefici dei vaccini, mostrando la loro sicurezza e l’efficacia, può aiutare a superare le paure irrazionali e a rafforzare la fiducia nella scienza e nelle istituzioni sanitarie. Senza vaccini, la salute pubblica sarebbe gravemente compromessa. Le malattie infettive potrebbero tornare a essere una minaccia mortale, e la vita quotidiana sarebbe più incerta e pericolosa. I vaccini, quindi, non solo salvano vite, ma sono anche una risorsa fondamentale per il benessere collettivo e per la stabilità delle società moderne.

*Studentessa di 17 anni del liceo Majorana di Capannori

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