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Bentornato a casa Jazu: l’Ibis eremita “toscano” innamorato della base militare americana a Pisa

di Danilo Renzullo

	Il raro esemplare
Il raro esemplare

L’esemplare è arrivato a Camp Darby. Da 13 anni la “tappa” nella base lungo la rotta migratoria

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Stessa rotta, stesso prato. Jazu è tornato a casa. O meglio, il rarissimo Ibis eremita, primo esemplare europeo che ha imparato ad affrontare la rotta migratoria senza l’aiuto dell’uomo, è “atterrato” a Camp Darby. Tappa irrinunciabile, quella all’ombra dei pini marittimi della base militare Usa che sorge nel Parco di San Rossore, al confine tra Pisa e Livorno, per “riposarsi” qualche settimana lungo l’estenuante percorso invernale che lo porterà alla laguna di Orbetello.

Tradizione

Una tradizione che si ripete da 12 anni per quello che è considerato il primo esemplare di Ibis eremita “selvatico”, quest’anno accompagnata da una novità. Jazu, nato a Burghausen (Germania) 13 anni fa, ha attraversato le Alpi in compagnia di Holly, femmina di Ibis nata due anni fa in Germania, che ha proseguito il suo viaggio verso Orbetello, dove solitamente il gruppo di Ibis eremita, composto da almeno altri 12 uccelli, dopo aver percorso oltre mille chilometri, trascorre l’inverno. Jazu invece no, non ha voluto rinunciare a quella insolita tappa, ogni anno atteso e accolto dalla comunità di Camp Darby.

La spiegazione

«È meraviglioso vedere l’ibis tornare a Camp Darby: è una chiara indicazione che l’uccello si sente sicuro e apprezzato in questo ambiente – sottolinea Simone Giovannetti, tecnico della salute ambientale della base –. La visita dell’Ibis può essere usata anche come opportunità educativa, aumentando la consapevolezza dell’importanza dei modelli di migrazione, della protezione degli habitat e dell’interdipendenza delle specie. Ogni anno, in occasione della Giornata della Terra, informiamo i nostri studenti sulla vita dell’Ibis: osservare e imparare dal comportamento dell’Ibis può aiutare i bambini ad acquisire un migliore apprezzamento per l’ambiente naturale e un più forte senso di responsabilità».

Fino al prossimo viaggio

Arrivato ad inizio gennaio, Jazu dovrebbe lasciare la pineta di Camp Darby nei prossimi giorni per raggiungere Orbetello dove, probabilmente, lo attenderà anche una difficile scelta. Nella laguna troverà infatti anche Luna, esemplare femmina nato nel 2013, con la quale Jazu fa coppia da sette anni. Una rarità. Solitamente, le coppie di Ibis restano infatti unite per una sola stagione riproduttiva. E chissà, forse la tappa pisana servirà a Jazu anche a sciogliere il nodo affettivo, tra “fedeltà” e una nuova avventura. A dirlo saranno i ricercatori del progetto europeo Life20, prosecuzione dei progetti Life+ e Waldrapp, che punta alla reintroduzione della specie migratrice nella sua area di origine. L’ibis eremita era presente nell’Europa centrale fino al XVII secolo, prima di estinguersi a causa dei bracconieri. Lo sforzo dei volontari ha portato ad una popolazione di circa 200 esemplari, seguiti e tracciati con un’app che permette di ricostruire spostamenti e attività. Tra questi, Jazu (anello 020), il primo Ibis che nel 2012 ha percorso in autonomia la rotta migratoria, fino a quel momento affrontata dagli altri uccelli con l’aiuto dei ricercatori che li guidavano in volo con deltaplani. Jazu no. Ha spiccato il volo dalla Baviera ed è arrivato in Toscana, in autonomia, “insegnando” alle nuove generazioni di Ibis quella strada che continua a portarlo anche a Camp Darby. «La sua sosta offre divertimento ed emozione – commenta il colonnello Scott Horrigan, comandante della Us Army Garrison Italy –. Rappresenta anche il nostro impegno per la protezione dell’ambiente che condividiamo con i nostri vicini italiani. Torna a Camp Darby perché sa che è un ambiente sicuro e accogliente con cibo, acqua e riparo, grazie anche allo sforzo della comunità di preservare gli habitat naturali». Tra pochi giorni Jazu distenderà di nuovo le ali. Solitario, raggiungerà la laguna per ricongiungersi a Luna. O, chissà, per unirsi a Holly che forse riuscirà a rompere la gabbia di schemi e consuetudini, ma senza cambiare la rotta, quella migratoria, che da oltre un decennio porta Jazu a Camp Darby. Perché sì, per lui, che nel cielo è libero da confini, muri e frontiere, Pisa è casa.


 

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