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Virus sinciziale in Toscana, nell’ultimo inverno 800 bambini ricoverati: via alla campagna di immunizzazione


	L'ingresso dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze
L'ingresso dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze

Paolo Morello, direttore generale del Meyer: «Il nostro ospedale messo a dura prova dall’epidemia del virus». Come sarà somministrata la profilassi

23 luglio 2024
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La Regione Toscana, tre le prime in Italia, dà il via a una campagna universale gratuita rivolta a tutti i bambini nati dal 1 aprile 2024 per proteggerli dal virus respiratorio sinciziale (Rsv), l'agente patogeno responsabile della maggior parte delle infezioni acute delle basse vie respiratorie nei piccolissimi, in particolare le bronchioliti.

L’impatto del virus

La diffusione di questo virus nella stagione invernale, spiega la Regione in una nota, comporta ogni anno un pesante impatto sui reparti di pediatria: circa un bambino su 50 deve essere ospedalizzato e circa il 20% dei piccoli ricoverati ha necessità di essere curato in terapia intensiva. Non mancano inoltre le possibili complicanze a lungo termine, come il broncospasmo e l'asma. Nello scorso inverno i ricoveri per virus sinciziale in Toscana sono stati circa 800: tra questi bambini 160 hanno avuto necessità di terapia intensiva. 

La profilassi

Finora l'unica profilassi disponibile era un anticorpo monoclonale che richiedeva una somministrazione mensile, rivolto a categorie di bambini ad estremo rischio di complicanze. 

Recentemente è stato sviluppato e messo in commercio un nuovo anticorpo monoclonale che ha mostrato un’ottima efficacia nella prevenzione delle infezioni pediatriche da sinciziale, una riduzione di oltre l'80 per cento dei ricoveri ospedalieri nei neonati e un significativo impatto sulla riduzione della gravità delle condizioni dei piccoli pazienti. Altri paesi come la Spagna hanno iniziato la profilassi nella scorsa stagione (2023-24) e hanno visto una riduzione nel numero dei ricoverati tra il 70 e il 97% nelle diverse regioni. Stesso risultato è stato ottenuto negli Stati Uniti, in Francia e in Lussemburgo dove sono stati attivati ampi programmi di immunizzazione infantile.

La campagna di immunizzazione
La campagna è rivolta a tutti i bambini nati tra il 1 aprile 2024 e il 31 marzo 2025, indipendentemente dalla presenza di patologie concomitanti e dalla eventuale prematurità. L’utilizzo dell’anticorpo è consigliato dalle società scientifiche nei bambini sotto l’anno di età che sono a maggior rischio di infezione.

La Regione Toscana, dopo una serie di incontri con tutti i professionisti coinvolti, ha deciso di introdurre, a partire dalla stagione 2024-25, la profilassi contro l'Rsv nel suo programma di immunizzazione regionale. L’offerta verrà garantita attraverso un percorso coordinato e integrato che coinvolge i punti nascita, i pediatri di libera scelta e i Dipartimenti di prevenzione delle Asl.

I bambini nati tra il 1° aprile 2024 e il 30 settembre 2024 saranno immunizzati, a seguito di chiamata attiva, nell’ambulatorio del pediatra di famiglia nel mese di ottobre. I bambini nati dal 1° ottobre 2024 al 31 marzo 2025 saranno invece immunizzati presso i punti nascita prima della dimissione ospedaliera. L’offerta sarà ulteriormente integrata dai punti di somministrazione che saranno predisposti dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl.

L’impegno della Regione Toscana
L’investimento della Regione per questa campagna di immunizzazione si stima che supererà i 3 milioni di euro: un impegno che permetterà di tutelare la salute dei piccoli da una grave infezione e dalle complicanze a lungo termine, oltre ad avere ricadute positive sul sistema sanitario. È attesa infatti una riduzione delle spese relative all’ospedalizzazione per l’infezione da Rsv e una ricaduta positiva sullo svolgimento delle normali attività ospedaliere. L’immunizzazione consentirà anche di ridurre i costi indiretti, come ad esempio quelli associati alla perdita delle giornate di lavoro delle famiglie.

«La salute viene prima di tutto nella nostre scelte - riassume il presidente della Toscana Eugenio Giani-. Anche se dobbiamo spendere tre milioni lo facciamo senza esitazione, al di là dei problemi di bilancio con cui sono costretti a fare i conti le Regioni di fronte a stanziamenti per il fondo sanitario nazionale non più adeguati».

«Nelle scorse stagioni – spiega Paolo Morello, direttore generale dell’Aou Meyer Irccs – il nostro ospedale è stato messo a dura prova dall’epidemia del virus sinciziale, con trecento ricoveri ogni anno. Nel periodo di maggiore intensità, abbiamo registrato anche 15-20 accessi ogni giorno: numeri imponenti che ci hanno costretti ad affrontare l’emergenza, interrompendo le attività non urgenti. È con grande soddisfazione quindi che accogliamo questa importante novità che ci consentirà di proteggere i più piccoli e continuare a dare risposte alle tante famiglie che si rivolgono a noi per i problemi di salute dei loro figli».


 

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