Il Tirreno

Toscana

L’analisi

Toscana, è record di viaggiatori-sardine: le città più coinvolte e le idee per “combattere” il sovraffollamento turistico

di Ilenia Reali

	Uno scorcio di Firenze
Uno scorcio di Firenze

Leonardo Marras: «Fenomeno destinato a crescere». Stefano Landi: «Prenotazioni per piazza dei Miracoli»

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Livorno è la prima provincia per densità turistica per chilometro quadrato, arriva a sorpresa addirittura prima di Firenze. A dare l’indicazione di quei 7.791 turisti per chilometro quadrato di superficie libera e calpestabile, contro i 3.104 dell’area fiorentina è il report di Demoskopica che elabora un indice su presenze ed estensione dei territori.

Il sovraffollamento turistico

A far “sballare” l’indice è la presenza dell’isola d’Elba che alza il rapporto dell’intera provincia e fa inserire Livorno sul podio dell’overtourism, il sovraffollamento di turisti. «Attenzione, gli indici servono proprio a rivelare situazioni che altrimenti non vedremmo», commenta Raffaele Rio, presidente di Demoskopica per spiegare il dato inaspettato. A soffrire quindi di più per il fenomeno dell’overtourism in Italia sono: Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Trento, Verona e Napoli seguite da Roma e Firenze. «Una gestione poco consapevole e sostenibile dei flussi turistici – aggiunge Rio – rischia infatti di trasformare una grande opportunità di arricchimento culturale e sviluppo economico in una preoccupante minaccia per i nostri sistemi locali. È fondamentale monitorare attraverso indicatori territoriali l’evoluzione del fenomeno».

Il fenomeno

Un fenomeno destinato solo ad aumentare. E a creare sempre più problemi di convivenza tra turisti e residenti. A Barcellona l’avvertimento che suona un po’ come “state a casa vostra” è affidato alle pistole ad acqua con i residenti che “sparano”, provocatoriamente, a chi visita la città e l’invito di un consigliere di minoranza a fare altrettanto a Venezia. O ancora la Grecia che mette all’ordine del giorno la riduzione delle crociere a Santorini e Mykonos fino ad Amsterdam che ha messo a punto un progetto di dissuasione per allontanare i viaggiatori chiassosi, inglesi in primis. Non è un caso quindi che la neo sindaca di Firenze Sara Funaro abbia messo tra le priorità l’impegno per regolamentare, in qualche modo, gli affitti brevi nell’area del centro città dove, ormai per quasi tutto l’anno, è impossibile addirittura camminare. «Giovedì mattina – conferma Funaro – alla prima giunta, approveremo la delibera per confermare lo stop a nuove aperture di affitti brevi nel centro storico Unesco. Questa è una nostra battaglia a cui teniamo particolarmente e andremo avanti, recependo alcune indicazioni del Tar, che non condividiamo nel merito, ma confermando il punto politico. Siamo in attesa di norme dal governo nazionale che regolamentino finalmente il fenomeno degli affitti brevi. Le conseguenze nelle città d'arte sono sotto gli occhi di tutti». L’assessore regionale al turismo Leonardo Marras sottolinea che anche per la Toscana l’overtourism non è un tema da prendere sottogamba.

“Mental Wellness”

«Il risultato di Livorno non mi sorprende – commenta l’assessore – e mi sento di dire che tutta la nostra costa è un po’ così. Certo, la percezione della pressione non è quella di Firenze, ma anche la Versilia in alcuni periodi è affollatissima così come lo sono Pisa e Lucca. Ma anche Pienza, San Gimignano, Volterra. Nei prossimi anni la mobilità crescerà ulteriormente e non occuparsene è sbagliato. In Toscana siamo stati i primi a introdurre un percorso “Mental Wellness”, vacanze esperienziali in luoghi poco conosciuti per creare nuovi flussi, ma Firenze è il sogno di una vita e se avessimo la soluzione per redistribuire i turisti mi avrebbero assegnato il Nobel. Ci provano tutte le grandi capitali, senza esserci ancora riuscite».

Le soluzioni

Stefano Landi, già a capo del dipartimento del turismo per la presidenza del consiglio dei ministri e oggi presidente di SL&A, un’agenzia di consulenza su turismo e territorio, ha avuto appena un mese fa anche l’incarico di project leader per potenziare e regolarizzare il turismo a Napoli. «L’obiettivo – dice – è quello di consolidare il turismo a Napoli dicendo anche dei “no”, cosa che i politici non possono permettersi di fare. Un ruolo che sarebbe utile in tutte le aree ad alta vocazione turistica».

E dei “no” andrebbero detti anche per limitare il sovraffollamento delle città toscane come Firenze, Pisa e Lucca. Ma anche, per esempio, i piccoli borghi. «A dare fastidio ai residenti – aggiunge – non sono gli alberghi pieni, ma le persone che si riversano in strada e quindi, secondo me, non serve contingentare i posti letto ma cercare di regolamentare chi va in piazza della Signoria o sotto la Torre di Pisa, per poche ore o dalla mattina alla sera. Non ritengo sia utile né aumentare la tassa di soggiorno né far pagare gli accessi ma rendere obbligatoria la prenotazione per chi raggiunge alcuni luoghi iconici delle città. A Livorno arrivano migliaia e migliaia di crocieristi che si riversano a centinaia per volta in piazza dei Miracoli: se si rendesse obbligatoria la prenotazione magari si riuscirebbe a spalmarli su più orari indipendentemente dalle esigenze di chi fa le crociere. Non penso a mettere un biglietto ma ad effettuare un controllo su chi arriva nei centri storici specialmente se a grandi gruppi».

Il caso Airbnb

La proliferazione di Airbnb crea sicuramente difficoltà alle città turistiche, con interi quartieri che si spopolano dei residenti che preferiscono andare a vivere altrove, magari mettendo a reddito i loro appartamenti. «Credo – conclude Landi – che in questo caso l’unica soluzione sia quella di costringere chi affitta le case a mettere in sicurezza gli alloggi con tutto quello che garantisce gli ospiti come se fossero alberghi. Inoltre attiverei un giro di vite nei controlli con finanzieri, Asl e vigili urbani. Penso sarebbe sufficiente a non trasformare qualunque spazio in posti letto. E forse, sarebbe meno conveniente investire sugli affitti brevi anche a chi si improvvisa».


 

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