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Pensioni, tra tagli e requisiti più difficile lasciare il lavoro: cosa cambia con la manovra
Per i lavoratori totalmente in regime contributivo vengono modificati i requisiti per l’assegno anticipato con 64 anni d’età e 20 di anzianità previdenziale
L’iter di approvazione della legge di bilancio 2024 prosegue il suo corso. Tra le misure più rilevanti al suo interno vi sono senza dubbio quelle relative alle pensioni, e in particolare alle modalità di pensionamento anticipato, che dal prossimo anno subiranno una stretta significativa. L’inasprimento non riguarderà solo le condizioni economiche offerte, ma anche i requisiti necessari per la pensione anticipata.
Andiamo dunque a vedere quali modifiche arriveranno, a patto che nel frattempo non siano approvati emendamenti alla normativa in corso d’approvazione.
Pensione anticipata
Per i lavoratori che sottostanno completamente al regime pensionistico contributivo, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996, cambiano i requisiti per poter richiedere la pensione anticipata una volta raggiunti i 64 anni di età e almeno 20 anni di anzianità contributiva. Se fino ad oggi era infatti necessario aver maturato il diritto ad un assegno mensile di valore pari o superiore a 2,8 volte all’assegno sociale (che nel 2023 ha un valore di 503,27 euro; il requisito minimo fino ad oggi era quindi aver diritto ad un assegno mensile di almeno 1.409,16 euro), con la nuova legge di bilancio l’importo minimo aumenta a 3 volte l’assegno sociale, rivalutato dalla perequazione delle pensioni di gennaio 2024, per uomini e donne senza figli, resta a 2,8 volte tale somma per le donne con un figlio, e scende a 2,6 volte l’assegno sociale per le donne con almeno due figli.
Si tratta di un significativo passo indietro rispetto alla precedente ipotesi, che vedeva l’importo minimo per accedere a questa forma di pensionamento anticipato almeno 3,3 volte l’assegno sociale. Il tempo di decorrenza del pensionamento viene portato a tre mesi dopo la presentazione della domanda. Inoltre, anche il requisito di anzianità contributiva (20 anni) viene reso passibile di modifiche in base all’adeguamento alle aspettative di vita, che però, salvo ripensamenti, non dovrebbe avvenire nemmeno nel biennio 2025/26.
Ape Sociale
Cambia anche la normativa relativa all’Ape sociale (anticipo pensionistico), che può essere chiesto fino a fine 2024, a partire dai requisiti anagrafici, che crescono di 5 mesi, arrivando a 63 anni e 5 mesi di età. I soggetti che ne hanno i requisiti possono richiedere l’Ape sociale entro il 31 marzo oppure entro il 15 luglio 2024. Le domande che verranno inviate dopo tale data, e comunque non oltre il 30 novembre 2024, saranno prese in considerazione solo nel caso in cui siano ancora disponibili fondi per questo strumento economico, per il quale sono stati stanziati 85 milioni di euro.
Quota 103
Scartato il passaggio a Quota 104, viene confermata per il 2024 Quota 103 per coloro che raggiungono 63 anni di età e 41 anni di anzianità contributiva, ma a condizioni meno favorevoli. Per chi sceglierà questa opzione, infatti, il calcolo della pensione verrà effettuato secondo il sistema contributivo, anche per chi dovesse avere dei contributi versati prima del 1996, con un possibile calo dell’importo dell’assegno mensile. Inoltre, il valore massimo dell’assegno sarà pari a quattro volte il valore dell’assegno sociale fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni), mentre fino ad oggi il massimo era di cinque volte tale importo. Aumentano anche i tempi di decorrenza della prestazione dalla maturazione dei requisiti, che salgono da quattro ad otto mesi per i lavoratori del privato e da sette a nove mesi per quelli pubblici. Per i lavoratori del comparto scuola e Afam, invece, la decorrenza parte dal primo giorno dell’anno scolastico successivo alla richiesta di pensionamento, a condizione che questa venga presentata entro il 28 febbraio. È possibile richiedere Quota 103 anche negli anni successivi alla maturazione dei requisiti, a patto che questa sia avvenuta mentre la prestazione era in vigore. Sono esclusi dall’ordinamento di Quota 103 il personale delle forze armate, quello di polizia e quello dei vigili del fuoco.
Opzione Donna
Resta stabile il requisito contributivo per accedere alla prestazione, fermo a 35 anni, ma aumenta quello anagrafico, che sale da 60 a 61 anni di età, riducibili di un anno per ciascun figlio fino ad un massimo di due anni. Per accedere alla prestazione nel 2024, però, sarà necessario aver maturato i requisiti entro la fine del 2023. Non cambiano i tempi di decorrenza dalla maturazione dei requisiti, che restano di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome, con la prima decorrenza utile fissata al 1° agosto 2024 per coloro che hanno maturato i requisiti di accesso nei primi cinque mesi del 2023.