La ricostruzione
Pistola e minacce, ma niente denunce: Klodiana non ha avuto la forza
Femminicidio a Castelfiorentino: la coppia viveva da separata da circa sei anni ma condivideva lo stesso tetto
CASTELFIORENTINO. Da almeno due anni Klodiana Vefa, la donna di 37 anni uccisa a Castelfiorentino, sapeva che il marito Alfred teneva in casa una pistola clandestina, ma nonostante avesse ricevuto pesanti minacce, non ha mai pensato che un giorno l’arma potesse essere puntata contro di lei. O se ci ha pensato non l’ha detto.
Il particolare, emerso ieri dalle testimonianze nel corso delle indagini sull’omicidio della donna albanese di 37 anni uccisa giovedì sera dal marito a Castelfiorentino con almeno due colpi di pistola calibro 7,65 davanti alla casa dove si trovavano i due figli della coppia, fa capire che non ci troviamo davanti al classico caso dell’ex marito o dell’ex fidanzato che non accetta la separazione e arriva al gesto estremo dopo un crescendo di minacce e violenze fisiche, seguite da denunce. No, qui il caso è più complicato.
Gli inquirenti spiegano che Klodiana non ha mai sporto denuncia contro Alfred e nemmeno è arrivata una sera al pronto soccorso dicendo di aver preso uno spigolo o di essere caduta dalle scale. La coppia viveva da separata da circa sei anni ma condivideva lo stesso tetto.
Insomma, si è arrivati all’omicidio senza la possibilità di prevenirlo. Una situazione silente ma esplosiva, come purtroppo si è capito quando il corpo senza vita di Klodiana era già steso sul marciapiede.