Il Tirreno

Fiocchi azzurri

Dopo 30 anni nati due bambini nel piccolo borgo della Lunigiana. Il sindaco: «Dovranno giocare in una bella piazza...»

di Giovanna Mezzana

	A sinistra Francesco Pina, Natascia Chirco e Alessandro. A destra Daniele Forfori e Ilaria Loiacono con Tommaso
A sinistra Francesco Pina, Natascia Chirco e Alessandro. A destra Daniele Forfori e Ilaria Loiacono con Tommaso

Gioia nella comunità di Cercò (Tresana) per l’arrivo di Alessandro e Tommaso: «Cresceranno insieme»

20 ottobre 2024
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TRESANA. Nessuno ricordava se fosse rosa o azzurro l’ultimo fiocco che annunciava la nascita di un bebè. E come si sarebbe potuto? Erano trent’anni che la cicogna non passava da Cercò, borgo mignon da una manciata di abitanti incassato nel comune lunigianese di Tresana che di residenti ne ha 1.960. Poi l’evento: nel giro di poche settimane i fiocchi azzurri appesi sono stati – addirittura – due. Prima è nato Alessandro, poco dopo Tommaso. E sono finanche vicini di casa. «Cresceranno insieme», dicono, rispettivamente, mamma Natascia e mamma Ilaria.

Il primo nato

È il 24 agosto, quando Alessandro vede la luce all’ospedale della Spezia: è figlio di Francesco Pina, 33 anni, e Natascia Chirco, ventinovenne. Lui, operaio specializzato, è lunigianese, di Terrarossa – siamo nel comune di Licciana Nardi – lei, che lavora per una cooperativa di servizi sociali, è spezzina. La loro storia d’amore iniziò 12 anni fa quando Natascia cambiò casa diventando la “dirimpettaia” di quello che sarebbe stato il padre di suo figlio. Con la convivenza (ormai di nove anni) hanno deciso di trasferirsi da Terrarossa a Cercò. Sono andati ad abitare nella casa che nonno Ernesto, muratore, morto a 55 anni, padre della madre di Francesco, costruì da solo, mattone dopo mattone. «Questa casa ha per noi un grande valore affettivo – dice babbo Francesco – E poi è un castello: sono 350 mq con un giardino immenso, la stiamo rinnovando piano piano; altrove avremmo potuto permetterci un piccolo appartamento e... con il mutuo». Cercò non va stretto neppure a Natascia, nata in una città portuale e brulicante, La Spezia: «Qui si vive così bene – dice – Mi piace la tranquillità e si può stare all’aria aperta».

Il secondo nato

Basta spostarsi di poco nel borgo e c’è la casa di Tommaso, nato all’ospedale Versilia poco più di un mese fa, figlio di Ilaria Loiacono, 36 anni, di Milano, e di Daniele Forfori, 42 anni, lunigianese del borgo di Cecina di Fivizzano. Come si sono conosciuti? Lunigiana galeotta. «Lo conosco da sempre – risponde mamma Ilaria che è impiegata in un’agenzia immobiliare di Licciana Nardi – perché lui viveva nel paese d’origine di mio nonno». La loro storia è iniziata sei anni fa. Viene da chiedersi come sia andare da Milano a Cercò. «È stata graduale, passando da Terrarossa. Mi piace molto la serenità di questo posto – risponde – E credo sia decisamente meglio, oggi, crescere un figlio qui piuttosto che in una grande città». E poi c’è Natascia: «Abbiamo vissuto tutta la gravidanza insieme e siamo diventate amiche, ci vediamo spesso».

Il benvenuto

Se non fosse noto il suo lucido pragmatismo, forse parlerebbe di miracolo il sindaco Matteo Mastrini che ha già pronto il benvenuto per i due neo-cittadini: «Abbiamo un finanziamento ministeriale – annuncia – e lo spenderemo per rimettere in sesto la strada comunale che da Cercò porta alla strada provinciale che collega Barbarasco (di Tresana) con Montedivalli (di Podenzana)», tragitto lungo il quale si innestano qua e là, paesini come Cercò. Le due nascite soffiano sul vento della rinascita di una Lunigiana che vacilla sotto i numeri dello spopolamento e entusiasmano il sindaco di Tresana dove in media nascono non più di dieci bambini all’anno: «Faremo anche altre cose – conclude Mastrini – Per esempio, questi due bambini dovranno giocare in una bella piazza».
 

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