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Malore durante la corsa, trascinato al traguardo dagli avversari: David e Valerio, gli angeli podisti di Piombino

di Gabriele Buffoni
Le immagini del grande gesto di sport alla gara di Piombino
Le immagini del grande gesto di sport alla gara di Piombino

L’episodio avvenuto al termine della “CorriAmo il Parco della Sterpaia”: i due atleti hanno rinunciato al secondo posto per sportività

08 luglio 2024
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PIOMBINO. Hanno rinunciato al secondo posto, accettando di classificarsi rispettivamente terzo e quarto in graduatoria. Ma di fronte a un avversario in gravi difficoltà fisiche, ormai prossimo a perdere i sensi, non ci hanno pensato su due volte: David Marchi di Livorno (storico capitano del Venturina Calcio e podista dell’Atletica Amaranto) e Valerio Guidi di Riotorto (della Montecalvi Trail) hanno messo da parte le velleità di classifica ed evitando di battagliare tra loro per un posto sul podio hanno trascinato fino al traguardo Emanuele Aloisi, in quel momento loro avversario e ormai sul punto di gettare la spugna a poche decine di metri dal traguardo finale.

Il malore

Sono quasi le 19,40 di sabato 6 luglio. Nella pineta a un passo dal mare pubblico e organizzatori della partecipatissima corsa campestre (da 10 chilometri) “CorriAmo il Parco della Sterpaia” sono assiepati vicino al traguardo che è stato appena tagliato da Gianmattia Comparini del gruppo sportivo Le Panche. Si attendono gli altri atleti che si piazzeranno a podio e, un minuto dopo il vincitore della corsa, ecco comparire sul sentiero proprio Eloisi, atleta di Monterotondo tesserato con il gruppo Millepiedi di Ladispoli. Ma qualcosa non va, e il medico Alessio Demi così come gli altri soccorritori in servizio lo capiscono subito. Aloisi incespica, quasi crolla a terra. Ha un mancamento, procede barcollando: è stato tra i dominatori della corsa, si è ritagliato il secondo posto assoluto. Vuole concludere, mancano meno di 100 metri. Il suo fisico però non ce la fa: ha ceduto al caldo e alla perdita di liquidi. Fa qualche metro ancora, poi capisce che deve alzare bandiera bianca.

Il gesto

È in quell’istante che alcune mani si stringono intorno alle sue braccia, lo sostengono. «Andiamo, andiamo» lo incita qualcuno nell’orecchio, sospingendolo in avanti fino al traguardo per poi adagiarlo a terra. «Sul momento non ho capito nulla, credo di essere svenuto appena dopo il traguardo – ammette Aloisi – vedevo tutto nero, andavo avanti alla cieca. Avevo iniziato a sentirmi un po’ male intorno all’ottavo chilometro ma essendo diabetico pensavo fosse un problema di glicemia e ho solo rallentato stringendo i denti. Invece avevo i valori in regola, ma avevo perso troppi liquidi e ceduto al caldo. Ormai ero prossimo a crollare, a pochi metri dalla fine. Se non fosse stato per David e Valerio non ce l’avrei fatta: quando ho ripreso i sensi avevo davanti il medico che mi ha detto che ero arrivato secondo. Quando ho capito cosa avevano fatto mi è sembrato ingiusto nei loro confronti – prosegue – ma mi sono anche commosso: la sportività che hanno dimostrato non è banale, né scontata. E dovrebbero essere presi ad esempio da tutti, soprattutto dai più giovani».

Il premio speciale

Marchi e Guidi sono stati premiati dal Gruppo Podisti Piombino Avis con un riconoscimento speciale per la sportività dimostrata. «Un gesto simbolico – spiegano gli organizzatori – ma che abbiamo ritenuto necessario». I due, intanto, non hanno dubbi. «Certo che lo rifarei – spiega Marchi – di fronte a una persona che si sente male non esistono avversari né classifiche. L’ho aiutato spontaneamente, della gara a quel punto non mi importava più niente». «Che senso avrebbe avuto arrivare sul podio in quel modo? Con Marchi ci siamo scambiati un cenno ed è stato tutto naturale – ribadisce Guidi – era la cosa giusta da fare, perché tra noi e lui non c’era stata competizione. E il rispetto e la sportività dovrebbero, anche nella vita, venire sempre prima di tutto».


 

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