Prato, due arresti per il sequestro lampo dell’imprenditore cinese
I presunti carcerieri di Yang Yixian sono stati rintracciati in via Curtatone dai carabinieri e portati in carcere. Fermata anche una donna che aveva un paio di passaporti coreani falsi
PRATO. Due cinesi sono stati arrestati con l’accusa di aver sequestrato il connazionale Yang Yixian, 46 anni, prelevato da falsi poliziotti la sera del 30 novembre all’uscita da un locale di karaoke in via Udine e rilasciato il 5 dicembre dopo il pagamento di un riscatto di 100.000 euro in criptovalute, come richiesto dai sequestratori, che hanno rifiutato contanti o bonifico. I due fermi, eseguiti dal Nucleo investigativo dei carabinieri su disposizione del sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, sono stati eseguiti il 13 dicembre e ieri il giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci ha disposto la custodia cautelare in carcere per i due fermati, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e sono difesi da Nunzio Giudice e Claudia Zagarella.
Il rintraccio dei due presunti sequestratori di Yang Yixian è avvenuto grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza nella zona di via Curtatone, dove l’uomo è stato rilasciato il 5 dicembre. I carabinieri hanno raccolto elementi per ipotizzare dove l’uomo fosse stato tenuto prigioniero e il 13 dicembre è scattata una perquisizione in un immobile non distante dal luogo del rilascio, all’interno del quale Yang sarebbe stato tenuto in un sottoscala. In questa occasione sono stati identificati alcuni cinesi, tra cui i due fermati, che hanno tentato la fuga ma sono stati bloccati. I due stavano dormendo e comprendono a stento la lingua italiana. Nell’immobile sono stati trovati anche gli indumenti che gli inquirenti ritengono fossero stati indossati dai due al momento del rilascio dell’ostaggio. Sequestrati anche un taser, alcune mazze e coltelli. Indagini in corso per ricostruire le ragioni del sequestro lampo. Non è escluso che ci siano altri indagati. Resta ancora da capire il movente del sequestro: se sia stato un rapimento a scopo di estorsione oppure l’azione di persone che vantavano crediti nei confronti di Yang Yixian, ipotesi esclusa dalla famiglia. Yang aveva gestito un florido giro di scommesse e per questo sarebbe stato ricercato in Cina con l’accusa di truffa.
Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno trovato anche un paio di passaporti coreani falsificati e due timbri usati per la falsificazione. Di questo devono rispondere uno dei due fermati per il sequestro, un uomo di 38 anni, e una donna di 51 anni. Anche lei è stata arrestata con l’accusa di detenzione e produzione di documenti d’identità falsi validi per l’espatrio.
