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Il debito è troppo pesante? Così il tribunale concede una seconda opportunità. Il caso toscano e come funziona la legge sul sovraindebitamento

di Redazione Prato

	Il palazzo di giustizia
Il palazzo di giustizia

Clementina doveva pagare due milioni di euro per colpe non sue: «Un esempio toccante della funzione sociale della Legge 3/2012»

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PRATO. La storia di Clementina è l’emblema di come la legge sul sovraindebitamento, oggi Codice della crisi, possa restituire una seconda possibilità a chi è rimasto schiacciato da oneri debitori sproporzionati e non dipendenti dalla propria gestione. Grazie all’intervento di Legge3.it, l’organizzazione specializzata nell’aiuto ai privati e alle piccole imprese per risolvere il problema del sovraindebitamento, la donna ha ottenuto dal Tribunale di Prato l’apertura della procedura di liquidazione controllata, permettendole di liberarsi di un debito di oltre due milioni di euro accumulato a causa di una vecchia attività di famiglia.

Un debito non meritato

La vicenda di Clementina ha inizio quando, giovanissima, era stata inserita come socia illimitatamente responsabile nella piccola attività di famiglia. Nonostante non seguisse le decisioni operative né la gestione fiscale, al momento dei controlli da parte dell’amministrazione finanziaria, sono emerse gravi irregolarità e compensazioni di crediti inesistenti.

La chiusura dell’attività ha fatto ricadere su Clementina – oggi una lavoratrice dipendente con uno stipendio standard e nessun patrimonio – l’intero peso di oltre due milioni di euro di debiti sotto forma di cartelle e ruoli esattoriali. Per anni, la donna ha convissuto con uno stress insostenibile, finché non ha realizzato che una cifra del genere era, oggettivamente, impossibile da estinguere con il suo reddito.

La soluzione

Cercando una via d’uscita, Clementina si è rivolta a Legge3.it. Dopo un’approfondita analisi della sua complessa storia debitoria e della documentazione, gli specialisti di Legge3.it hanno costruito un percorso conforme alla legge sul sovraindebitamento.

Grazie al supporto legale e tecnico, Clementina ha presentato una domanda al Tribunale, proponendo di pagare solo ciò che poteva realmente sostenere: una quota del suo reddito da dipendente.

Il Tribunale ha riconosciuto la sproporzione della sua situazione, aprendo formalmente la procedura di liquidazione controllata. Ciò le permetterà di estinguere i debiti solo con quanto può effettivamente versare, ottenendo l’esdebitazione per il residuo e liberandosi da un incubo che non le avrebbe mai concesso di vivere serenamente.

«Esempio toccante»

«La storia di Clementina è un esempio toccante della funzione sociale della Legge 3/2012 e del Codice della crisi – dice Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it – Questa normativa è stata creata per proteggere le persone che, come lei, si ritrovano in un sovraindebitamento incolpevole o sproporzionato. Clementina non ha generato quei debiti, ma ne era l’unica responsabile legale dopo la chiusura dell’attività».

Bertollo conclude: «Vederla liberata da un peso di oltre due milioni di euro e poterle offrire una seconda possibilità per costruire una vita più serena è la nostra più grande soddisfazione. La legge c’è, ma bisogna conoscerla e saperla applicare correttamente. Noi siamo qui per questo: per far sì che ogni cittadino schiacciato dai debiti sappia che esiste una via d’uscita concreta e protetta dalla legge». 

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