Prato, in 20 hanno risposto «Eccomi» alla Misericordia
L’arciconfraternita accoglie i nuovi confratelli e premia i 93 che hanno fatto più ore di servizio: i nomi
PRATO. «Eccomi». In venti, uomini e donne, hanno risposto alla chiamata e sono diventanti confratelli e consorelle della Misericordia. La solennità dell’Immacolata Concezione è una festa importante per l’Arciconfraternita di Prato. In questo giorno, da secoli, l’antico sodalizio accoglie i nuovi ingressi, consegnando loro la veste nera del pellegrino.
Questa mattina, 8 dicembre, nell’oratorio di San Michele in via Convenevole, in pieno centro storico, il vescovo Giovanni Nerbini ha presieduto la messa solenne, concelebrata dal cappellano don Gino Calamai.
Momento centrale della funzione è stata la cerimonia di accoglienza di undici consorelle e nove confratelli. Dal proposto Gianluca Mannelli hanno ricevuto il cordiglio, la cintura con la corona del rosario, e il «sarrocchino», la mantella di pelle nera. Insieme alla veste i nuovi hanno avuto in dono anche un Vangelo, con l’invito a «perseverare nel servizio al prossimo». L’8 dicembre inoltre, la Misericordia premia i confratelli e consorelle che si sono distinti nel loro servizio al prossimo.
«Oggi voi siete testimoni della grandi cose che Dio fa, non solo intorno a noi, ma dentro di noi – ha detto monsignor Nerbini rivolgendosi ai nuovi confratelli e consorelle – Oggi, voi avete ricevuto l’abito per servire i fratelli e altri saranno premiati per il loro impegno, questo dimostra la consistenza e il valore della vostra associazione. L’augurio che faccio, a voi che iniziate una presenza attiva nella Misericordia, è di riconoscere i doni di grazia che avete ricevuto da Dio per offrirli a chiunque incontrate sul vostro cammino. Lo sappiamo – ha concluso il vescovo – c’è più gioia nel dare che nel ricevere e il vostro motto, Iddio ve ne renda merito, è lo stesso spirito che Maria dispose nell’accogliere il Signore».
Questi i nuovi confratelli e consorelle. Gabriele Alberti, Angelica Albini, Federico Barbini, Matilde Becheroni, Erineia Berti, Marta Bettazzi, Roberta Cecchi, Piero Ciatti, Greta Cirulli, Elena Gelli, Gioia Di Cola, Andrea Goti, Francesco Guadalupi, Marco Malinconi, William Pastacaldi, Pasquale Riillo, Loredana Rizzi, Alessandro Sciorio, Roberta Slanzi, Monica Verniani.
«Quella dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata, è una festa che si ripete ogni anno e ogni anno è per noi un nuovo inizio – ha detto Gianluca Mannelli, proposto dell’Arciconfraternita della Misericordia di Prato – Credo che la Misericordia, ma anche la città, possano essere contenti della vitalità di questo impegno plurisecolare. Durante il rito i vestendi hanno risposto “Eccomi”, significa essere pronti a rispondere ai bisogni della popolazione. Vedere che ci sono dei giovani che rispondono alla chiamata ci fa ben sperare per il futuro».
Le premiazioni. La mattinata di festa è poi proseguita nella sede operativa di via Galcianese. Qui sono stati premiati 93 volontari facenti servizio attivo. Sono coloro che quotidianamente si impegnano giorno e notte nell’aiuto del prossimo sulle ambulanze e nel trasporto socio-sanitario. La medaglia d’oro, il riconoscimento più importante, è andato a sette persone: fra i capo guardia d’onore a Marcello Vinattieri e Maurizio Agliana; fra i capo guardia a Andrea Coloni, Ivano Mascia e Fabrizio Piccini. Tra i fratelli e sorelle, a Giorgio Alviani, Marco Falagiani, Carlo Magnolfi e Martina Maiorana.
Si tratta dei volontari che hanno svolto più ore nel servizio diurno, notturno e come autista volontario. Le altre medaglie consegnate sono di vermeil, per i secondi classificati, d’argento e di bronzo. Alla premiazione erano presenti l’onorevole Erica Mazzetti e il consigliere regionale Matteo Biffoni; ha inviato un messaggio di saluto la consigliera regionale Chiara La Porta. Un grande pranzo comunitario ha concluso la festa.
«La premiazione non è una mera classifica, ma è un “dire grazie” a tutti coloro, e sono tanti, che nella sede operativa e nelle sezioni, operano quotidianamente a favore della nostra gente», ha concluso Gianluca Mannelli.
