Prato, la famiglia del cinese rapito: «Abbiamo ritirato la denuncia, liberatelo»
L’annuncio del legale che assiste la moglie. Non è escluso che sia stato pagato un riscatto
PRATO. I familiari di Yang Yixian, il cinese di 46 anni scomparso nelle prime ore di domenica 30 novembre all’uscita da un locale di via Udine, quando è stato prelevato da due uomini che si sono spacciati per poliziotti, le sta provando tutte per ottenere la liberazione dell’uomo e oggi, 5 dicembre, ha preso un’iniziativa irrituale nella speranza di ottenere un risultato. Ha cioè annunciato di aver ritirato la denuncia nei confronti di chi ha rapito Yang.
«La famiglia di Yang Yixian tramite il proprio legale avvocato Tiziano Veltri – si legge in una nota diffusa dal legale – comunica che la denuncia nei confronti delle persone che sono insieme a Yang Yixian è stata ritirata. Non c’è più nessun reato e le persone non sono più ricercate. Ora la famiglia aspetta l’immediata liberazione dello Yang».
Stamattina la moglie dello scomparso, che era già stata ascoltata martedì dal procuratore Luca Tescaroli insieme ai due connazionali, un uomo e una donna, che si trovavano insieme al marito sabato notte, è stata nuovamente sentita dai carabinieri del Nucleo investigativo che indagano sul sequestro di persona.
In ballo c’è la questione di un eventuale riscatto che potrebbe essere stato pagato per ottenere la liberazione dell’uomo, dopo una richiesta arrivata lunedì ai familiari. Su questo i familiari al momento preferiscono non commentare, ma non è escluso che un pagamento sia stato effettuato.
Va anche detto che il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, ipotizzato dalla Procura, è un reato perseguibile d’ufficio.
