Il Tirreno

Prato

La tragedia

Malore fatale in centro a Prato, muore operaio nell’ex hotel: chi è la vittima

di Alessandro Formichella
La vittima e la struttura dove stava lavorando
La vittima e la struttura dove stava lavorando

Stava lavorando nel seminterrato e stava abbattendo un muro interno: indagini in corso per ricostruire dinamica e cause con esattezza

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PRATO. Non ce l’ha fatta a sopravvivere neppure dopo un’ora di manovre di rianimazione dei medici e soccorritori giunti sul posto. È deceduto così stamattina, 7 novembre, per un improvviso arresto cardiaco Iosif Ghergut, 54 anni, italiano di origini rumene, operaio della ditta che sta lavorando alla ristrutturazione dell’ex Hotel Flora in via Cairoli, pieno centro storico di Prato.

La ricostruzione e la dinamica

Al momento dei fatti, l'operaio edile si trovava nel seminterrato di palazzo Martelli e stava abbattendo un muro interno. Ghergut abitava a Tavola, in via del Chiassarello. Con lui al lavoro stamattina di buona lena c’era un altro collega che poco prima delle 10 ha lasciato l’operaio da solo col martello pneumatico in azione, per andare a prendere del materiale elettrico presso un magazzino. Un’assenza fatale, quella del collega. Dalla ricostruzione della dinamica dei fatti messa in piedi dai soccorritori, infatti, fra le 10 e le 10,30 l’operaio si sarebbe sentito male per un improvviso arresto cardiocircolatorio perdendo conoscenza e cadendo a terra. Poco dopo le 10,30 è stato un ingegnere, arrivato sul posto per un sopralluogo ai lavori, a trovare Ghergut riverso a terra senza sensi, respirazione e conoscenza.

Allarme e soccorsi

Di lì è scattato l’allarme al 112 e poi al 118. Il tempo fra l'avvenuto arresto cardiaco e la prima chiamata dei soccorsi, però, sarebbe stato decisivo in quella che, come in questo caso, si tratta di una urgenza "tempo determinante". Sul posto sono giunte due ambulanze della Pubblica Assistenza L'Avvenire, una automedica, i vigili de fuoco e la polizia municipale che ha chiuso il traffico viario e pedonale di via Cairoli per mettere in sicurezza il lavoro dei soccorsi. Prima dell'azione dei sanitari, i vigili del fuoco si sono accertati che nel seminterrato non ci fossero pericoli di intervento né cortocircuiti all'impianto elettrico o altri pericoli alla struttura. Verso le 11 le squadre dei soccorritori hanno iniziato la rianimazione su Ghergut che si è protratta fino a mezzogiorno, purtroppo senza riuscire a far ripartire il battito cardiaco dell'operaio esanime.

Molto probabilmente, il tempo ha giocato il fattore di rischio più pesante. Secondo i soccorritori, non sarebbero risultati problemi cardiaci o patologie cardiovascolari precedenti nella vita di Ghergut. Qualcuno, sul posto fra chi lo conosceva da tempo, ha parlato di un cerotto medico transdermico (di quelli che vengono usati per riparare i tessuti cardiaci dopo un infarto) che veniva usato da Ghergut, ma secondo i sanitari, medici e soccorritori, il dispositivo non è stato trovato sul corpo della vittima.

Indagini

Da capire, con indagini più approfondite, se l'operaio fosse cardiopatico oppure no. Di certo, l'infarto di oggi mattina non gli ha dato scampo. Passato da poco mezzogiorno i sanitari hanno certificato il decesso del lavoratore e il magistrato ha disposto la rimozione del corpo. L'Hotel Flora, venduto dalla famiglia Tomada nella scorsa primavera alla Giolica Immobiliare, è attualmente chiuso per lavori di completa ristrutturazione da cui verranno fuori 15 appartamenti di lusso. Alcuni degli appartamenti sono già stati venduti prima della fine dei lavori. Iosif Ghergut, secondo le testimonianze di alcuni operai edili al lavoro in un altro edificio poco distante, stava lavorando all'Hotel Flora da mercoledì scorso. Quella di oggi, la giornata senza ritorno a casa.

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