Prato, i Patrioti con Musk contro le “toghe rosse”. La Procura apre un fascicolo per oltraggio al presidente della Repubblica
Striscioni sono stati esposti anche davanti ai Tribunali di Pistoia, Firenze e Lucca. La replica di Nencini e Squillace Greco. Aperta un’inchiesta
PRATO. Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza, per ora contro ignoti, il reato di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 278 del codice penale, dopo che all’esterno del Palazzo di giustizia è apparso uno striscione con la scritta “Elon Musk ha ragione, toghe rosse andatevene”. L’apertura del fascicolo non è tanto una conseguenza di quello striscione, opera della Rete dei Patrioti, ma di un post che è apparso mercoledì 20 novembre sulla pagina Facebook del gruppo di estrema destra Etruria 14 nel quale compaiono affermazioni ritenute lesive dell’onore del presidente della repubblica Sergio Mattarella, indicato come autore di un “improbabile sovranismo”, “sempre pronto a obbedire agli Usa quando ci impongono di sostenere l’Ucraina contro i nostri interessi, per poi riscoprirsi patriota e sovranista solo quando un americano afferma il nostro diritto di difendere i confini senza ingerenze da parte di una magistratura politicizzata”.
Lo striscione è stato esposto nella notte tra martedì e mercoledì all’esterno del Palazzo di giustizia, quando non c’era nessuno, com’è abitudine di Etruria 14. Striscioni simili sono stati esposti davanti ai Tribunali di Firenze, Lucca e Pistoia. “Fa piacere che un uomo influente come Musk intervenga per affermare il diritto dell'Italia di difende i propri confini da un'immigrazione incontrollata che ha ormai raggiunto le proporzioni di una vera e propria invasione; allo stesso tempo, fa sorridere l'improbabile sovranismo di Sergio Mattarella”, sostiene il movimento di estrema destra che plaude a “Elon Musk, nella speranza che riesca a motivare un governo che, per la verità, si sta dimostrando piuttosto debole e maldestro nella gestione dei flussi migratori”. A Prato lo striscione è stato esposto da quattro persone a volto coperto.
L’iniziativa dei Patrioti ha suscitato la dura reazione della magistratura toscana. “L’esposizione del rancoroso striscione davanti ai Tribunali di Firenze, Pistoia, Lucca e Prato – si legge in una nota firmata dal presidente della Corte d’appello Alessandro Nencini e dal procuratore generale Ettore Squillace Greco – è un fatto gravissimo, espressione di una intolleranza per i doverosi controlli di legalità che non solo pone seri problemi di sicurezza per i magistrati, ma rappresenta l’ulteriore segnale di un decadimento del costume democratico che deve preoccupare chiunque abbia veramente a cuore la tenuta dell’assetto costituzionale del nostro paese. Il gravissimo episodio trascende la realtà territoriale ove è avvenuto e impone ai cittadini, alle formazioni sociali e a tutte le istituzioni del paese, sia a quelle che trovano legittimazione nella legge sia a quelle che trovano legittimazione nella sovranità popolare, la massima, responsabile attenzione anche nelle dichiarazioni pubbliche. La storia, purtroppo, insegna che quando si crea un clima di ostilità e di delegittimazione si rischiano conseguenze non più controllabili”.