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La svolta

Vicopisano, il finanziere che ama l’archeologia ha comprato la rocca della Verruca

di Francesco Paletti

	La fortezza della Verruca
La fortezza della Verruca

Nicola Gualerci ha rilevato la parte che ricade nel Comune di Vicopisano

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VICOPISANO. Come per un corteggiamento di altre epoche. Ci ha messo nove anni Nicola Gualerci, 46 anni, investitore nel ramo aziendale, una laurea in economia conseguita a tempo di record (a 22 ani)all'Università di Pisa e una passione viscerale, e anche qualcosa di più, per la storia e l'archeologia. Alla fine, però, c'è l'ha fatta: dal 17 dicembre è il nuovo proprietario di circa i due terzi della Rocca della Verruca, il fortilizio medievale quasi inespugnabile, divenuto nei secoli mito ed emblema della pisanità, ma anche bisognoso di importanti interventi di recupero e salvaguardia.

Ha rilevato dalla Olea, società immobiliare empolese, tutta la porzione del castello che ricade nel territorio di Vicopisano, la più ampia e quella che in cui si trova anche il portale d'ingresso, mentre la parte restante, che si trova nel territorio calcesano, rimane di proprietà della famiglia Conforti. Insieme ha pure acquistato 118 ettari di bosco nei dintorni perché «l'idea, tutta da sviluppare, è realizzare in questa zona un progetto a impatto ambientale quasi zero e finalizzato – dice – alla salvaguardia di un bene da tramandare come la Rocca e alla valorizzazione del territorio anche dal punto di vista geologico, a cominciare dal cosiddetto “quarzo verrucano”, una pietra che si trova solo lì».

Non è il business che ha portato in cima alla Verruca Gualerci, uomo d'affari con interessi a livello nazionale e internazionale e le radici ben piantate fra Volterra e Pisa: «Ho sempre avuto un forte interesse per la storia e l'archeologia, tanto che, dopo le superiori, ero stato anche tentato di portare avanti quel filone di studi e successivamente ho sempre affiancato alla mia attività professionale un'attenzione particolare al recupero beni storici e archeologici dei nostri territori». Per rendersene conto basta salire a Sasso Pisano (Castelnuovo Val di Cecina), paese d'origine del nuovo proprietario della parte vicarese della Rocca, e visitare la casa museo ricavata in un'antica dimora al centro del borgo medievale, recuperata e rimessa a nuovo da Gualerci.

La Rocca della Verruca, però, è qualcosa di diverso: «Per me è una sorta di luogo dell'anima, l'ho conosciuta ai tempi in cui ero studente all'Università di Pisa ed è stato quasi amore a prima vista, almeno da parte mia» sorride. Da qui il lungo corteggiamento, una trattativa iniziata nove anni fa. Nei giorni scorsi l'incontro con il sindaco Matteo Ferrucci: «La cosa più importante è che ho colto una forte volontà di recuperare e valorizzare la fortezza con un approccio il più possibile ambientalmente sostenibile» sottolinea il primo cittadino vicarese.

Il progetto vero e proprio, però, arriverà più avanti perché adesso la priorità è la messa in sicurezza. «Proprio in questi giorni sto firmando gli incarichi con noti ingegneri e architetti del territorio per definire, di concerto con la Sovrintendenza e l'amministrazione comunale, gli interventi necessari che non saranno di poco conto – riprende Gualerci –: basti dire che il porticato d'accesso è pericolante e all'interno c'è una cisterna per la raccolta delle acque piovane aperta e in cui si rischia di cadere. Da qui anche la necessità di porre numerosi cartelli di divieto d'accesso, oltreché naturalmente per il fatto che si tratta di una proprietà privata». Contestualmente sono partite anche le prime denunce. Per ora contro anonimi. «Perché una delle emergenze della Rocca sono i frequentissimi atti di vandalismo e i bivacchi, con tanto di accensione di fuochi – racconta Gualerci –: ci sono continui danneggiamenti di mura storiche, con l'iscrizione dei messaggi più disparati, dalle dichiarazioni d'amore alle bestemmie, e i bivacchi notturni, con tanto di accensione di falò, pericolosissimi per il monte, e fonte di ulteriore degrado, con pareti della Rocca annerite e pietre storiche staccate e usate per delimitare grossolanamente i fuochi. Senza contare la sporcizia e i rifiuti abbandonati ovunque». Comportamenti incivili sui quali Gualerci vuol far scattare un giro di vite: «Su mia richiesta saranno aumentati i controlli: mi rendo conto che ci sono tantissime persone civili, abituate a raggiungere la Rocca per una semplice passeggiata, ma sono stato costretto a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine a causa dei vandali e della necessità di preservare un bene d'interesse storico e vincolato e tutelato dallo Stato». 
 

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