Il caso
San Miniato, rogo distrugge Magnani Sposa: devastato il piano superiore. In pochi minuti si scatena l’inferno – Video
Molti negozi evacuati per evitare problemi: l’allarme è stato lanciato dai passanti
SAN MINIATO BASSO. Fiamme che divorano il lavoro di una vita. Un fumo denso e acre, minaccioso per chi abita nella zona o nei paesi delle vicinanze. E molti negozi fatti evacuare per evitare problemi. Un delirio quello di oggi, 16 gennaio, dalle 19,30 a San Miniato Basso dove un terribile rogo ha distrutto il piano superiore del negozio di abiti da sposa Magnani, adibito a magazzino. In quel momento l’attività nella zona artigianale della frazione di San Miniato era chiusa. Tutti avevano lasciato il punto vendita. Ma poco dopo aver dato le mandate alla porta d’ingresso e digitato il codice del sistema di sorveglianza, le fiamme hanno cominciato a diffondersi. L’allarme è stato lanciato dai passanti e, in pochi minuti, si è scatenato l’inferno.
L’allarme e l’intervento
Subito sono arrivati di vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco. Ma il lavoro da svolgere era troppo per una sola squadra. Così, nell’area da cui s’imbocca la Fi-Pi-Li, sono giunti rinforzi da Empoli, Pontedera e Pisa. Uomini e mezzi per evitare che anche altre attività subissero gli ingenti danni della celebre attività legata ai matrimoni, protagonista nel 2015 di una trasmissione della Rai, Boss in incognito, con clienti da mezza Italia. Al piano terra del capannone in cui si trova Magnani, per esempio, c’è un negozio di prodotti per la casa. Materiale altamente infiammabile. Per fortuna, le strutture ignifughe di cui sono dotati i locali dello stabile sono riuscite a evitare il peggio. Una situazione facilitata dal rapido intervento dei vigili del fuoco e dal lavoro che sono riusciti a fare poco più di un’ora.
Prima delle 22, infatti, l’incendio era praticamente domato. Restava da fare la bonifica degli ambienti. E capire da cosa fosse scaturito il rogo. In fase di messa in sicurezza era praticamente impossibile dirlo. Dovrà essere avviata un’indagine con la collaborazione dei carabinieri della compagnia di San Miniato che hanno seguito da vicino lo spegnimento delle fiamme.
I proprietari e i lavoratori
Il tutto sotto gli occhi dei proprietari di Magnani, ma anche dei dipendenti e dei parenti dei lavoratori. Tutti insieme, stretti, quasi a formare una sola famiglia alle prese con un problema che riguarda tutti. Nessuna voglia di parlare, di raccontare le emozioni di una scena che sembrava un film. Anzi, un incubo fatto di luci potentissime dei vigili del fuoco, idranti puntati sugli ultimi focolai e lacrime a solcare le guance. Mentre il fumo e il forte odore di infissi, arredi e stoffe bruciati riempivano l’aria mettendo a dura prova la capacità respiratoria di chi assisteva a quei terribili momenti.
Il sindaco
Presente anche il sindaco di San Miniato, Simone Giglioli, avvisato da un cittadini pochissimi istanti dopo la partenza delle fiamme. «È davvero brutto – ha commentato – vedere bruciare una delle aziende storiche del nostro territorio, un nome conosciuto non solo in Toscana». Il Comune, subito dopo l’inizio dell’incendio, ha scritto un appello sui social network: «A causa del denso fumo nero che si è propagato, si chiede ai cittadini de La Catena, Molino d’Egola, Cigoli e San Miniato Basso di tenere chiuse le finestre». Raccomandazioni in attesa di capire se servirà l’intervento dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale della Toscana (Arpat).