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San Miniato, dieci nuove telecamere per incastrare ladri, vandali e incivili

di Nilo Di Modica
San Miniato, dieci nuove telecamere per incastrare ladri, vandali e incivili

Dal Comune 32mila euro per potenziare la videosorveglianza a Ponte a Egola

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San Miniato Nuovi occhi elettronici sulle strade e piazza del comune. Con uno stanziamento diretto da parte dell'amministrazione comunale, è infatti in arrivo una decina di nuovi apparecchi per la videosorveglianza. Investimento di 32mila euro tutto compreso per l'acquisto di due tipologie diverse di telecamere, che andranno a coprire alcune aree sensibili rimaste più scoperte nella frazione di Ponte a Egola.

«Si tratta di un potenziamento ulteriore di un progetto che stiamo portando avanti da molti anni, che è proceduto di investimento in investimento, con acquisti progressivi di telecamere che sono già attive in varie parti del comune – spiega il comandante della polizia municipale, Dario Pancanti –. Questa volta ci siamo concentrati su alcuni punti strategici della frazione di Ponte a Egola, in particolare il piazzale del cimitero della frazione e alcune aree della zona industriale, fra le aree di Romaiano 1 e 2, quindi il lato che guarda a San Romano e area di via Chico Mendes. Si tratta di un acquisto che comprende telecamere di due diverse generazioni: alcune saranno dedicate alla ripresa “di contesto” e alla videosorveglianza pura e semplice, in modo da garantire un monitoraggio utile in casi particolari in cui è necessario controllare il passaggio di determinati soggetti in entrata e uscita dalle aree urbane. Altri apparecchi saranno invece dedicati alla lettura targhe, per il normale controllo delle infrazioni stradali».

Il tutto a potenziamento di un “parco macchine” che sul fronte della videosorveglianza a San Miniato vede spiegare quotidianamente quasi sessanta telecamere in giro per il territorio comunale, utilizzate per la sorveglianza ordinaria, su strada, con funzione deterrente, focalizzate sui reati al codice della strada o sull'abbandono dei rifiuti.

«In realtà, ormai, sono molte le richieste periodiche da parte delle forze dell'ordine – spiega Pancanti –. Dai carabinieri alla polizia, molte sono le richieste di immagini, spesso legate a monitoraggi per indagini anche di ampio respiro, che toccano il comune sono parzialmente. A dimostrazione del fatto che si tratta di uno strumento validissimo per il lavoro di chi deve garantire la sicurezza». l


 

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