Fi-Pi-Li, dopo il camion Gpl altri 3 giorni da incubo: riparte il cantiere-trappola
Secondo step di lavori sul viadotto di Gello fino a giovedì 7 dicembre
PONTEDERA. Ci risiamo. La settimana è iniziata (e proseguirà fino a giovedì) all’insegna delle code chilometriche per migliaia di automobilisti e camionisti, sulla “roulette russa” della Fi-Pi-Li. Niente di nuovo, penseranno coloro che per motivi di studio o lavoro si trovano quotidianamente ad affrontare la superstrada “trappola”, dove anche il più banale degli incidenti può dilatare in maniera esponenziale i tempi di percorrenza.
Per non parlare, come in questo caso, dei cantieri. Era già successo la scorsa settimana: cinque giorni di caos (perché quando la Fi-Pi-Li è congestionata, la “grande fuga” che ne consegue a caccia di strade alternative finisce puntualmente per bloccare anche tutta la viabilità secondaria).
Il motivo? Un intervento sui giunti di dilatazione sul viadotto di Gello, tra lo svincolo di Ponsacco e la diramazione. Un cantiere che aveva reso necessaria la chiusura della corsia di marcia. L’ordinanza della Città Metropolitana di Firenze, che gestisce l’arteria di proprietà della Regione, prevedeva lo stop al cantiere venerdì scorso. E così effettivamente è stato.
Nella giornata di giovedì scorso Avr, la società che si occupa della manutenzione della superstrada, contattata dal Tirreno, aveva annunciato «la pausa nel weekend del 2 e 3 dicembre. I lavori fanno parte di un programma di riqualificazione e riprenderanno», senza però specificare modi e tempi. Il secondo step, di conseguenza, non sembrava così imminente.
E invece, e se ne sono accorti in tanti ieri mattina, il nuovo cronoprogramma è stato messo a punto rapidamente. Così alle 20 di domenica è scattata una nuova ordinanza firmata dalla Metrocittà, sulla base delle richieste avanzate dalla stessa Avr: chiusura della corsia (stavolta quella di sorpasso”, dal km 54+900 al km 56, sempre in direzione Mare per completare l’intervento su una delle 800 linee di giunto in acciaio installate su ponti e viadotti (in questo caso quello di Gello) tra una lastra e l’altra per assecondare le dilatazioni e le contrazioni che i materiali subiscono in seguito alle escursioni termiche stagionali.
Pezzi che sono sottoposti ad usura per le sollecitazioni causate dalle decine di migliaia di mezzi che ci passano sopra ogni giorno; tanto che talvolta si sganciano, rialzandosi sull’asfalto e trasformandosi in trappole per i veicoli in transito, che si ritrovano, nella migliore delle ipotesi, con gli pneumatici squarciati. Questo tipo di lavoro, aveva spiegato nei giorni scorsi Avr, «non può essere effettuato in orario notturno».
E così ieri mattina è rispuntato il restringimento (con code fino a 6 chilometri) , che condizionerà pesantemente il traffico anche nei prossimi giorni; anche per la totale assenza di alternative: non esiste un “piano B”, con automobilisti e camionisti che provano a evitare di imboccare la Fi-Pi-Li e si ritrovano abbandonati in una giungla di scorciatoie, semafori e incroci non presidiati, come è regolare che sia in una giornata normale, ma non nelle situazioni di caos. L’unica soluzione, insomma, è farsi fino a un’ora di coda, armati di (tanta) pazienza. E sarà così per altri tre giorni, visto che la conclusione del cantiere è prevista – al netto di proroghe o di ulteriori step non comunicati – alle 20 di giovedì.