Il Tirreno

Pistoia

Chiera: «Lottiamo con la Pielle per arrivare ai playoff con fiducia»

di Lorenzo Carducci
Chiera: «Lottiamo con la Pielle  per arrivare ai playoff con fiducia»

La guardia della Fabo: «Dovremo limitare la loro circolazione di palla»

13 aprile 2024
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MONTECATINI. Pulito ed elegante come un cigno, mimato ogni volta che tira spezzando il polso, con le dita che ne ricreano il becco. Adrian Chiera è classe e molto altro, tra i principali punti di riferimento (con 14 punti di media nelle ultime 9 gare) di una Fabo che non vuole accontentarsi della Coppa Italia, ma essere protagonista anche nei playoff con in palio la promozione in A2. Per arrivarci in fiducia, col terzo posto nel girone A già in cassaforte e qualche possibilità di sorpassare la Libertas Livorno al secondo nelle ultime due giornate, gli Herons hanno bisogno di una bella prestazione sul parquet della capolista Pielle. Derby che si giocherà in via straordinaria al PalaModigliani, domani alle 18 e non nel PalaMacchia, dove il 5 febbraio del 2023 fu proprio l’argentino a segnare il canestro della gioia a pochi secondi dalla sirena. Senza dimenticare lo spintone ai suoi danni da parte di un dirigente livornese in Supercoppa a settembre, né il basket champagne visto al Palaterme lo scorso 10 dicembre, quando la Pielle vinse di uno (92-93) contro gli aironi privi di Chiera, assente per l’infortunio alla spalla.

Chiera, dopo la sconfitta contro la Libertas la vittoria sofferta in casa con Legnano, che ha rimontato dal -18. Poi l’ha decisa lei con un rimbalzo in attacco, oltre che con 21 punti e 4 triple. Che cosa prendere di buono?

«Nei momenti in cui abbiamo difeso in modo aggressivo e coordinato abbiamo fatto grandissime cose correndo di più anche in attacco. Purtroppo a volte ci capitano momenti in cui perdiamo troppi palloni, ci lavoreremo. Quel rimbalzo lo volevo tanto e sono contento che sia stato decisivo. Mi ritengo un giocatore abbastanza completo, negli anni ho sempre dovuto fare un po’di tutto, se vuoi vincere il campionato non puoi limitarti a tirare e basta».

Adesso vi aspetta la Pielle capolista dei record, che non perde da 15 partite. Sensazioni?

«La Pielle è fortissima: ha una grande circolazione di palla e con tanti tiratori riesce ad allargare bene il campo, trovando spazi per l’uno contro uno. Una delle chiavi sarà appunto complicare la loro circolazione e cercare di limitare i loro giocatori di riferimento. Noi andremo lì per vincere e lottare, ce lo dobbiamo, soprattutto per una questione di consapevolezza. Per noi, per la società e per i nostri tifosi. Giocarcela fino in fondo sarebbe un’ulteriore dimostrazione del nostro valore, ci aiuterebbe ad arrivare con più fiducia ai playoff».

Un altro duello con il bomber connazionale Mateo Chiarini..

«Sappiamo tutti che gli obiettivi sono di gruppo e non individuali, ma è sempre stimolante giocare contro un connazionale e un pari ruolo così forte. Siamo giocatori diversi, io ho il compito di creare vantaggi anche per gli altri, oltre che per me. Da quando sto meglio fisicamente vado più al ferro, ultimamente sto bene di gambe e quello fa la differenza. Nonostante dorma un po’di meno con mia figlia appena nata (sorride, ndr), sto trovando le energie giuste».

Che rapporto ha con la città e i tifosi?

«Era già ottimo prima, adesso lo è ancora di più. Lo striscione di benvenuto a Carolina che mi hanno fatto alla prima partita da papà mi ha emozionato tantissimo e mi ha fatto piacere».

E l’aspetto della pressione attorno alla squadra, secondo qualcuno eccessiva, secondo lei quanto incide?

«Come gruppo abbiamo sempre reagito bene alle difficoltà, dobbiamo vedere ogni cosa come uno stimolo in più. Avere una società che pretende il massimo perché dà il massimo è molto positivo, noi dobbiamo fare altrettanto. Poi le sconfitte possono capitare, fa tutto parte del percorso».

Date l’impressione di poter crescere ancora, integrando sempre meglio Radunic. È un “clic” che farete ai playoff?

«È una questione di tempo. Stiamo giocando sempre meglio con Matej, che è stato bravo ad adattarsi. Con lui qui da inizio stagione, adesso il nostro gioco sarebbe stato ancora più evoluto. Per i playoff rimaniamo ottimisti, se non lo siamo noi nessuno lo sarà al posto nostro».


 

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