Morto a 17 anni nello schianto in moto, Matteo e il dolore dei compagni: «Sarai il nostro angelo custode»
Pistoia: l’incidente nella serata di sabato, le sue condizioni sono apparse subito molto gravi: era uno studente dell’Einaudi
PISTOIA. «Matteo era conosciuto per il suo carattere mite, riservato e silenzioso, ma presente: sapeva offrire un sorriso, una parola gentile, un gesto di attenzione verso i suoi compagni e verso chi ne aveva bisogno». Quei compagni della 4ª B Servizi commerciali dell’istituto Einaudi che il giorno dopo lo ricordano con dolore: «D’ora in avanti sarai il nostro angelo custode».
Matteo Ducceschi ha perso la vita a 17 anni per le conseguenze di un grave incidente occorsogli sabato sera (18 ottobre) in via Dalmazia. La notizia della sua morte ha destato profondo cordoglio in città, ha lasciato smarriti, in preda a rabbia e domande senza risposta. Oggi, lunedì 20, dovrebbe arrivare dalla procura il via libera per la riconsegna della salma alla famiglia, che potrà così organizzare il funerale. Mentre sono in corso le indagini della polizia locale, coordinata dal magistrato di turno, che sabato sera è intervenuta intorno alle 19,30 in via Dalmazia.
L’incidente
Che fosse un incidente gravissimo è apparso subito chiaro a tutti: ai testimoni che hanno chiamato il 118 e ai soccorritori intervenuti sul posto: i vigili del fuoco, l’automedica con medico e infermiere, i volontari della Croce verde di Pistoia. Era già calata l’oscurità in via Dalmazia, parallela al viale Adua, che da Capostrada collega alla rotonda che immette in via Papa Clemente IX. La Lancia Y guidata da una donna residente in città stava viaggiando da Pistoia in direzione di Capostrada. Matteo Ducceschi, in sella al suo scooter Beta 50, da Capostrada in direzione di Pistoia.
Le ricostruzioni
Da una prima ricostruzione operata dalla polizia municipale, a poca distanza dall’ingresso del villone Puccini l'auto ha fatto manovra per svoltare a sinistra, mentre lo scooter sopraggiungeva. Impatto fortissimo, con il ragazzo sbalzato a diversi metri e apparso subito in condizioni gravissime ai soccoritori, con diverse fratture e un profondo trauma cranico. Non riuscendo a stabilizzarlo, il medico ne ha disposto il trasferimento a Pistoia, per eseguire una tac. Al pronto soccorso il cuore sarebbe andato in arresto cardiaco. I tentativi di tenere in vita lo studente sono proseguiti fino alle undici passate, quando ne è stato dichiarato il decesso.
Comunità sotto choc
Profondo lo sconforto nel paesino collinare delle Grazie, dove sono nati il padre di Matteo, Leonardo Ducceschi, che lavora all’Hitachi, e i due zii del ragazzo, Moreno e Alessio. La madre, Sabrina Sardini, originaria di Prato, lavora al Podere Monaverde. Matteo era figlio unico.
Sul sito dell’Einaudi, nel pomeriggio, è apparso il messaggio di cordoglio della dirigente Claudia Ciocchetti, e dei compagni di classe: «La notizia ha lasciato un profondo vuoto tra compagni, tra i docenti e tutto il personale scolastico, colpiti dalla prematura perdita di un giovane il cui futuro era, ancora, tutto da scrivere». Tra le passioni di Matteo «spiccava l’amore per i motori, un interesse che coltivava con entusiasmo e curiosità, immaginando un futuro da costruire con dedizione e sogni da realizzare. Quella passione era parte della sua personalità solare e rifletteva la determinazione di un giovane pieno di progetti e desideri».
Così i compagni di classe e gli amici lo ricordano con affetto e riconoscenza: «Matteo era una persona buona e autentica. Sempre pronto ad ascoltare, a dare una mano, a condividere un sorriso. La sua presenza rendeva le giornate più leggere. Ci mancherà moltissimo» E ancora: «Quello che è successo al nostro Matteo è ingiusto: nessuno dovrebbe provare un tale dolore. Questo evento ha inevitabilmente e per sempre spento qualcosa in tutti noi: Matteo non era un semplice amico ma un fratello. E ora è diventato il nostro angelo custode». Anche i docenti e il personale scolastico lo ricordano come uno studente rispettoso e generoso, la cui calma e gentilezza contribuivano a creare un ambiente di classe sereno e collaborativo. In queste ore, l’istituto non può che stringersi con affetto e solidarietà alla famiglia Ducceschi, condividendo il dolore e lo sbigottimento per una perdita tanto improvvisa quanto ingiusta.