Associazione vivaisti verso un nuovo presidente: Vannucci e Innocenti nel direttivo
Il successore di Michelucci sarà eletto la prossima settimana
PISTOIA. I dati Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo) del 2024 confermano che l’Italia è il secondo mercato europeo per produzione florovivaistica, con un fatturato globale superiore a 3,25 miliardi di euro e il 70% della produzione esportata nel mondo. La Toscana contribuisce per un terzo alla produzione nazionale, con oltre 900 milioni di euro provenienti dal vivaismo ornamentale, 3.313 aziende e un bacino di 12mila occupati. Con Pistoia a rappresentarne il cuore storico e produttivo. L’Associazione vivaisti, che conta 200 aziende associate in provincia, si appresta ad affrontare questa sfida con un nuovo consiglio direttivo. Il presidente Alessandro Michelucci, giunto al termine del proprio mandato, non si è ricandidato, adducendo motivi personali. Il nuovo presidente sarà eletto la prossima settimana. Nel consiglio nuovi volti e vecchi ritorni, come Vannino Vannucci, di Vannucci Piante, e Giorgio Innocenti, di Innocenti & Mangoni piante. Entrambi avevano già guidato l’associazione e sembrano i più accreditati anche per guidare l’associazione nel prossimo biennio.
Nuovo consiglio
Le sfide vanno affrontate comunicando bene e Avi ha curato anche questo aspetto, intercettando un nuovo ruolo strategico: quello di responsabile comunicazione e Marketing, affidato a Nicolò Begliomini, professionista con consolidata esperienza nella promozione del settore del verde. Entrano nel direttivo Simone Baldacci (Società agricola Baldacci), Marco Romiti (Romiti Vivai), Giorgio Innocenti (Innocenti e Mangoni) e Vannino Vannucci (Vannucci Piante), questi ultimi due già con un trascorso alla presidenza di Avi. Confermati i consiglieri Andrea Baronti (Piante Baronti), Massimo Bartolini (Piante Bartolini Massimo), Simone Ferroni dell’omonima azienda, Mattia Lapini (Vivai Paccosi Mario) e Richard Pratesi (Richard Pratesi). Si tratta di una rappresentatività trasversale della filiera di settore con aziende leader, medie e piccole. Ora il nuovo direttivo dovrà riunirsi e, a giorni, eleggere chi ricoprirà l’incarico di presidente per il biennio 2025-2027.
Il ruolo di Pistoia
Pistoia, afferma Avi, è «il palcoscenico ideale per portare il confronto sul settore a livello nazionale e internazionale e affrontare le nuove sfide cruciali per il settore: green, sostenibilità, innovazione tecnologica, rigenerazione urbana. Seguendo l’esempio virtuoso di altri settori agricoli toscani di eccellenza - come il vino e l’olio, con fatturati analoghi – il florovivaismo punta a valorizzare e raccontare i suoi molteplici valori, per affermarsi come prodotto identitario toscano e italiano: «Questa è la sfida, non solo possibile ma necessaria».
Sperimentazione
Tecniche come le pacciamature naturali, la gestione efficiente delle risorse idriche e la lotta integrata pongono il comparto come un esempio virtuoso nel panorama internazionale. A rafforzare ulteriormente il trend, si aggiungono due progetti di rilievo voluti dall’Associazione vivaisti: Fitolab, laboratorio per l’autocontrollo sanitario nel settore del verde, nato con il sostegno della Fondazione Caript come presidio scientifico per la salute delle produzioni, e Revive Pot – Pop Revolution, campagna di comunicazione che racconta un progetto ambizioso sviluppato in collaborazione con Revet, azienda leader in Toscana nella gestione integrata dei rifiuti, per trasformare in vasi 100% riciclabili e riciclati gli scarti plastici delle aziende vivaistiche del Distretto e gli imballaggi post-consumo provenienti dalla raccolta differenziata domestica. Una "rivoluzione popolare" all’insegna dell’economia circolare.
Europa, Regione, Comune
«Perché – ha detto l’eurodeputato Pd Dario Nardella – non portare proprio a Pistoia, nell’ambito della Eu Cities Mission che punta alle emissioni zero entro il 2030, sindaci e dirigenti delle cento città europee selezionate per mostrare loro dove nascono le piante che renderanno più verdi e sostenibili le città del futuro?». Ha risposto “presente” anche la Regione Toscana, con il suo presidente Eugenio Giani che nel ricordare l’impegno governativo in ambito agricolo e vivaistico si è dimostrato d’accordo su un fatto: «Parlare di vivaismo è oggi una questione che ha a che fare con il sostanziale ed il funzionale ed è questa la narrazione corretta che dobbiamo perseguire. Fondazione Sistema Toscana, che a breve cambierà nome diventando Fondazione per l’identità toscana, sarà dotata di tutti gli strumenti perché si possa dare impulso a una campagna promozionale forte a sostegno del vivaismo».
Le sfide in gioco sono molteplici – ha dichiarato Alessandro Tomasi, vice presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale oltre che sindaco di Pistoia – la prima riguarda la formazione, grazie alla collaborazione tra Gea e l’Università, sancita da un protocollo d’intesa che prevede l’attivazione di corsi legati alla facoltà di Agraria presso la sede locale. La seconda sfida è il tema dell’approvvigionamento idrico da affrontare con una visione sostenibile. Altro nodo cruciale è il piano strutturale e, conseguentemente, il regolamento urbanistico, rispetto al quale abbiamo chiesto la massima attenzione al Distretto e alle associazioni di categoria».