Il Tirreno

Pistoia

«Nessuna soluzione a 5 mesi dalla demolizione del ponte»

«Nessuna soluzione a 5 mesi dalla demolizione del ponte»

Via Spartitoio, residenti in rivolta: siamo rimasti isolati

22 luglio 2024
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PISTOIA. I residenti del tratto di via Spartitoio compreso fra il raccordo autostradale e l'Ombrone sono sul piede di guerra.

A cinque mesi dalla demolizione della passerella che consentiva loro di attraversare la trafficatissima arteria che li collegava al resto della città, dal Comune non giungono segnali di alcun tipo per risolvere la loro situazione. La rimozione della passerella fu resa necessaria in quanto due tir di passaggio l'avevano urtata compromettendone la stabilità.

Da allora, per uscire da quel piccolo lembo appartato di città, i residenti sono in pratica obbligati a servirsi dell'automobile visto che le alternative pedonali presentano non poche criticità, come afferma Ubaldo Adamo, 69 anni, da sempre residente in questo tratto di strada: «Per poter mettere il naso fuori dal nostro guscio senza volerci mettere al volante dobbiamo affrontare un periplo di circa un chilometro, percorrendo via dell'edera, il sottopasso di via Panconi, via vicinale de' Panconi, via fratelli Rosselli, via Salvo D'Acquisto fino ad accedere al primo tratto di via Spartitoio e da lì procedere per il resto della città. Si tratta di un giro lunghissimo che a piedi è difficilmente affrontabile in quanto, soprattutto la zona del sottopasso, è priva di marciapiede e con una fitta vegetazione che invade gran parte della carreggiata. Di notte poi gran parte di questo tracciato è poco o per niente illuminato e questo non fa altro che acuire il disagio.

Chi non ha la possibilità di guidare una vettura in autonomia, si trova in grande difficoltà e questo provoca anche vari inconvenienti. In questo periodo infatti una famiglia della zona sta cercando una badante ma sta incontrando grandi difficoltà perché è opportuno che questa lavoratrice sia automunita e non tutte le figure professionali di questo tipo lo sono». Trascorsi quindi quasi 5 mesi da quel fatidico 20 febbraio quando appunto un tir di passaggio andò a urtare la passerella per la seconda volta in poche settimane da un precedente incidente, i residenti hanno perso la pazienza e puntano il loro indice accusatore contro l'amministrazione, accusata di nicchiare sin troppo: «Il Comune si era impegnato a proporre delle soluzioni per toglierci da questo isolamento ma finora non si è fatto sentire. Già a marzo, l'assessore Bartolomei aveva dichiarato in consiglio comunale che avrebbe fatto di tutto per proporre delle soluzioni fattibili e invece adesso, in piena estate, siamo sempre al punto di partenza».

Gli abitanti della zona non si fanno illusioni visto che ben comprendono la delicatezza della situazione, come riconosce con franchezza il residente Ubaldo Adamo: «Qua si tratta di trovare, nel vero senso dell'espressione, una via d'uscita. Non è facile e di questo ne siamo consapevoli, ma la politica è chiamata sempre a dare delle risposte ai cittadini. Oltre al riassetto delle strade che portano al primo tratto di via dello Spartitoio, noi chiediamo la possibilità di realizzare una rampa ciclopedonale che ci tolga da questo isolamento. Questa sarebbe la soluzione migliore perché percorrere ogni volta oltre un chilometro per poterci recare al di là del raccordo autostradale è cosa molto difficile, soprattutto per coloro che non sono automuniti e che iniziano ad avere difficoltà di deambulazione».

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