Porti, audizione alla Camera per Latrofa
Il vicesindaco di Pisa, designato presidente dell’Adsp del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, ascoltato dalla IX Commissione
PISA. La comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale e l’applicazione della Legge Severino per quanto attiene la nomina dei presidenti delle autorità portuali. Sono questi i temi maggiormente emersi nel corso dell’audizione presso la IX Commissione della Camera dei Deputati dell’ingegner Raffaele Latrofa, designato dal Ministro Salvini e dal Governatore Rocca a ricoprire l’incarico di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, che comprende gli scali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta.
A battere il ferro sulla questione della non esperienza di Latrofa nel settore dei trasporti e della logistica sono stati i membri della minoranza, in particolare gli onorevoli Mauro Del Barba (Italia Viva) e Andrea Casu (Pd). Entrambi, leggendo il curriculum hanno sottolineato come mancasse qualsiasi riferimento ad attività svolte nell’ambito portuale. Il parlamentare dem è andato anche oltre, chiedendo un approfondimento legato all’applicazione della Legge Severino, che nello specifico vieta a un amministratore pubblico (Latrofa è vicesindaco di Pisa, ricordiamo) di ricoprire incarichi dirigenziali in un ente, anche di diritto privato, che abbia comunque un riferimento pubblico.
Argomentazioni che Latrofa ha comunque rigettato nel corso del suo intervento. Riguardo la presunta incompatibilità ha sottolineato che la questione è stata studiata prima che la nomina venisse formalizzata senza trovare elementi di contrasto. Rispetto, invece, alla mancanza di esperienza nel settore, ha ricordato di aver lavorato oltre 12 anni al Comune di Viareggio dove è presente un porto, per il quale ha redatto numerosi progetti, tra cui il nuovo piano regolatore, quello esecutivo per il dragaggio, per la rete fognaria, per la parte idraulica, per la sua urbanizzazione e per l’intersezione con la Variante Aurelia. Ha poi ricordato di essere membro della commissione nazionale VIA-Vas con particolare riferimento ai porti, agli interporti e agli aeroporti, incarico che gli ha consentito di entrare a contatto con diverse realtà come gli scali marittimi di Ancona, Napoli e Porto Marghera e, soprattutto, di aver potuto acquisire, confortato anche dall’esperienza politica, un approccio non solo tecnico sulle diverse tematiche. Al riguardo ha rimarcato l’importanza della sua esperienza come amministratore pubblico e ricordato che il Presidente dell’ente deve sapere ogni giorno assumere decisioni e rapportarsi con il personale, sottolineando che crede fermamente nel lavoro di squadra.
«Nel caso di Civitavecchia – ha aggiunto – ho letto che ci sono state negli ultimi anni alcune vicissitudini col personale. Ecco, io intendo andare alla valorizzazione delle energie interne all’ente».
D’accordo con l’esposizione del papabile presidente, i parlamentari di maggioranza Maria Grazia Frijia (FdI) e Domenico Furgiuele (Lega). In ultimo, riprendendo il discorso relativo alla presunta mancanza di esperienza nel settore, Latrofa ha sottolineato che il possesso della laurea in ingegneria rappresenta un elemento rafforzativo, ricordando che il presidente presenta al Comitato di Gestione il pian regolatore e il piano triennale delle opere. Riferendosi nello specifico a Civitavecchia ha parlato di sfide importanti che attendono lo scalo, come il phase out dal carbone, «che andrà a toccare elementi di carattere urbanistico», l’estrema necessità di una guida capace sui temi delle opere finanziate che devono essere completate entro marzo 2026, il cold ironing e la realizzazione della darsena energetica-grandi masse (Mare Nostrum) alla quale è anche legata la transizione energetica con il discorso dell’hub per l’eolico. Nel rilevare che anche Gaeta ha bisogno di una guida con connotati di carattere tecnico, visto che il piano regolatore portuale è molto datato e dovrà essere rielaborato, Latrofa ha sottolineato l’importanza di dare concretezza a due risultati raggiunti, come il porto core inserito nella rete Ten-T e la Zls, che possono diventare fondamentali per lo sviluppo dell’occupazione.