Il Tirreno

Pisa

La tragedia

Biologo ucciso in Colombia, era un ex allievo della Normale di Pisa. Il ricordo: «Un bravissimo studente»

Il ricercatore (foto LaPresse) e la zona della scoperta
Il ricercatore (foto LaPresse) e la zona della scoperta

Il professor Tommaso Pizzorusso ricorda il ricercatore fatto a pezzi e ritrovato in una valigia a Santa Marta

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PISA. Ucciso e fatto a pezzi. La notizia della morte di Alessandro Coatti, biologo molecolare di 38 anni, originario della provincia di Ferrara, si è diffusa in città nel primo pomeriggio di martedì 8 aprile. La vittima per alcuni anni ha abitato a Pisa, nel periodo in cui ha frequentato la Scuola Normale Superiore. Una storia choc, tutta da chiarire: i resti del suo corpo sono stati rinvenuti domenica 6 aprile all’interno di una valigia, in una zona boscosa dell’area di Santa Marta, città di oltre 400mila abitanti, in Colombia. Lunedì la polizia colombiana ha comunicato l’identità della vittima. Il ricercatore era rimasto legato a Pisa, dove si era laureato in Neurobiologia Molecolare con il massimo dei voti, e poi aveva continuato gli studi con un master all’University College London.

Il legame con la Toscana

Rimasto a Londra, dove risiedeva dal 2017, era anche stato membro della Royal Society of Biology fino a pochi mesi fa. Molti all’università lo ricordano per il suo impegno e i brillanti risultati. La Scuola Normale ha appreso con sconcerto della morte dell’ex allievo. «Studente del corso ordinario dal 2005 al 2010, aveva svolto la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Bio@SNS, sotto la guida del professor Tommaso Pizzorusso, per poi proseguire il percorso accademico in Inghilterra con il master a Ucl (University College London). I docenti lo ricordano come un bravissimo ragazzo, una persona buona, che aveva lasciato il segno per la sua competenza e per la grande umanità che trasmetteva», è il messaggio di cordoglio della Scuola. Coatti aveva lasciato Pisa dopo la tesi, discussa con i correlatori Federico Cremisi e Robert Vignali, che ne avevano apprezzato i risultati raggiunti.

Il ricordo

Il professor Pizzorusso, direttore del laboratorio di Biologia della Normale, raggiunto dalla notizia mentre si trova all’estero, lo ricorda con stima. «Ho seguito Alessandro per la sua laurea, ero il suo professore. Era un bravissimo studente, lo ricordo per la sua attenzione alle scoperte ma soprattutto al loro impatto sociale, a che cosa poteva dare la scienza alle persone. Infatti nel corso degli anni successivi si è dedicato molto a questi aspetti, sviluppando l’amore per il volontariato. È una perdita enorme» così lo ricorda il relatore della tesi. Infatti il ricercatore dopo otto anni di carriera alla Royal Society of Biology di Londra, aveva lasciato l’incarico a fine 2024 per dedicarsi a un progetto di volontariato in Ecuador e a un viaggio di studio attraverso il Sud America. Sul delitto è stata aperta un’inchiesta ma le risposte non saranno così immediate.

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