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Pisa, pronto soccorso nel caos e pazienti parcheggiati in barella: perché e cosa aspettarsi

Pisa, pronto soccorso nel caos e pazienti parcheggiati in barella: perché e cosa aspettarsi

Il Nursind: «Colpa della riduzione estiva dei posti letto all’interno dei reparti». L’Aoup: «Colpa di un iperaffluso con oltre un centinaio di accessi»

23 luglio 2024
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PISA. Pazienti sulle barelle nei corridoi, ambulanze in coda all’esterno in attesa del proprio turno: è stata una mattinata difficile quella di ieri, lunedì 22 luglio, al pronto soccorso dell’ospedale di Cisanello, con decine di persone che si sono trovate ad aspettare ora prima di essere dimesse o trasferite in altri reparti.

La denuncia

A segnalare quanto avvenuto è chi lavora nel reparto attraverso il sindacato Nursind. «Ci siamo trovati – spiega il segretario Daniele Carbocci – con tanti pazienti in attesa di essere ricoverati: siamo arrivati a circa 35».

Una situazione peggiore rispetto a quella dei giorni precedenti dovuta non tanto all’afflusso di nuovi pazienti quanto all’accumularsi dei “vecchi”: «Certo, il caldo non ha aiutato e molti accessi sono avvenuti proprio per questo motivo – spiega Carbocci –. Ma il punto principale è che siamo in un periodo nel quale nei reparti c’è una diminuzione dei posti letto, in concomitanza con le ferie del personale: questo fa sì che le persone dal pronto soccorso non vengano ricoverate e così restino per ore e ore in un reparto nel quale si dovrebbe entrare e dopo poco uscire».

C’è in sostanza – spiega il sindacalista – una sorta di collo di bottiglia in uscita dal reparto, che alimenta un circolo vizioso: «Il personale del pronto soccorso – dice Carbocci – è adeguato per gestire i nuovi arrivi, ma non ce la fa a star dietro alle persone che si accumulano e che, inoltre, a causa della carenza di spazi, vengono collocati in posti che rendono anche più difficile l’assistenza. Il fatto che la situazione di oggi (ieri per chi legge ndr) sia stata particolarmente complicata lo dimostra il fatto che normalmente il personale del pronto soccorso non ci fa segnalazioni, se non in casi davvero difficili».

Non è la prima volta, quest’estate, che il pronto soccorso va in difficoltà. E ora la paura è che, entrando nella parte centrale della bella stagione, giornate come quelle di ieri possano ripetersi: «Se continua così – dice ancora il rappresentante del Nursind – la gestione non sarà banale. Il punto è che viene assunto poco personale infermieristico e oss per far fronte alle ferie».

La versione dell’Azienda ospedaliera

Anche l’azienda ospedaliera conferma che ieri l’ospedale è andato in sofferenza, spiegando i motivi di quanto accaduto. «Oggi (ieri per il lettore, ndr) si è verificata una situazione di iperafflusso al Pronto soccorso dell’Aoup – scrive l’azienda – dovuta all’arrivo di oltre un centinaio di pazienti nell’arco della sola mattinata – in prevalenza anziani fragili/grandi anziani con pluripatologie che - sommati al carico di pazienti affluiti nel fine settimana e alla presenza anche di alcuni accessi per Covid (che prevedono percorsi separati) - hanno determinato una situazione di congestione con conseguente aumento delle attese per la presa in carico dei codici di minore gravità, alcuni dei quali arrivati in ambulanza».

Un copione che proprio il lunedì viene spesso replicato, visto che «il pronto soccorso si trova a smaltire una coda di accessi nel weekend». L’azienda spiega che «sono state messe in campo tutte le azioni possibili previste per velocizzare i tempi di dimissione nelle degenze di area medica, inviando in anticipo nei reparti di destinazione i pazienti in attesa del posto letto, in modo da liberare spazio ed esonerare il personale sanitario del pronto soccorso dal monitoraggio delle loro condizioni di salute. Nelle prime ore del pomeriggio la situazione è tornata sotto controllo con l’assegnazione del posto letto a tutti i pazienti a più alta intensità di cure».


 

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