Ragazzino aggredito a Calamoresca, si ricostruisce il pestaggio del branco: indagini su foto e video, si cercano testimoni
Calci, pugni e colpi con il casco da moto in otto contro uno: feriti anche i coetanei che hanno provato a fermarli. Una violenza cieca che sembrerebbe da ricondurre alle attenzioni per una ragazza contesa
PIOMBINO. Le indagini su quanto accaduto sabato sera nel piazzale di Ponente, a Calamoresca, procedono nel più stretto riserbo. Gli inquirenti del Commissariato di Piombino sono al lavoro per mettere insieme i pezzi della vicenda che ha ancora molti lati oscuri. C’è un ragazzino della zona con addosso i segni della violenta aggressione da parte di un branco. In otto lo hanno messo in mezzo e preso a calci e pugni, colpendolo anche con i caschi da moto. Per le ferite riportate è stato dimesso dal pronto soccorso di Villamarina con una prognosi di 21 giorni, ma a fare male più dei segni sul corpo sono le ferite nell’anima. Una violenza cieca, che si è fermata solo quando lo hanno lasciato a terra stordito.
La violenza del branco
Gli agenti della Polizia di Stato procedono con cautela, anche in considerazione dell’età dei protagonisti, alcuni poco più che maggiorenni. Si tratta di raccogliere le testimonianze, alcune sommarie informazioni sarebbero state già acquisite al momento dell’intervento sul posto. Il caos nel piazzale di Ponente esplode in tutta la sua violenza intorno alle 23, 30. E così lì dove ci si ritrova per fare gruppo irrompe con la forza un branco di ragazzi che non sarebbe nuovo a questo genere di azioni. Avrebbero avvicinato il ragazzo con fare provocatorio e lui avrebbe azzardato una risposta. Cosa che nella logica distorta di chi non conosce che la forza, avrebbe osato reagire, sebbene sul piano delle parole. E in quella sorta di codice di onore al contrario, che sembra guidare e accecare quel gruppo di ragazzi, che in città si sono già fatti conoscere per altri episodi violenti, quello è uno sgarbo inaccettabile.
Analisi su foto e video
Il ragazzo aggredito sarebbe stato accerchiato. A quel punto il branco avrebbe iniziato a far volare calci e pugni, fino a buttarlo a terra. E poi, continuare a percuoterlo con violenza cieca. Si racconta che chi ha provato a separarli e a sottrarlo al branco avrebbe a sua volta rimediato dei colpi. Uno ci avrebbe rimesso anche un dente. Nel parapiglia però il ragazzo sarebbe riuscito a trovare la forza per tentare la fuga. Ma si è rivelata solo un’illusione. Viene raggiunto e colpito alla testa con un casco. E una volta a terra di nuovo preso a calci. Sfogata la rabbia il branco si sarebbe allontanato per far perdere le tracce. Elementi utili, che potrebbero far prendere una svolta alle indagini, potrebbero rivelarsi foto e video realizzati da chi si è trovato ad assistere alla scena. Altri riscontri potrebbero arrivare dalle telecamere del circuito di videosorveglianza del Comune di Piombino. Nel tam-tam di voci che è seguito all’aggressione sarebbe circolato più di un nome dei protagonisti. Ma da qui a stringere il cerchio e accertare senza margine di dubbio le responsabilità la strada è tutt’altro che semplice.