Piombino, volontario muore un mese dopo l’incidente: era rimasto intrappolato nel furgone in fiamme
Mauro Salvadori, 61 anni, era alla guida del furgone di una cooperativa, che si incendiò. Il dolore della Misericordia di Piombino: «Generoso e sempre disponibile»
PIOMBINO. Ha lottato per settimane Mauro Salvadori. È morto nel pomeriggio di ieri nel reparto del Centro grandi ustioni di Pisa dove era ricoverato per le ferite dovute all’incidente stradale in cui è stato coinvolto poco dopo mezzogiorno del 13 luglio sulla strada della Principessa, alla guida di un furgone della cooperativa Nuova Giovanile. Salvadori aveva 61 anni e da subito la sua situazione era apparsa critica per le estese ustioni del 3° e 4° grado e il fumo inalato.
«In seguito alle lesioni riportate nell’incidente che lo ha visto coinvolto circa un mese fa, ci ha lasciato il nostro confratello Mauro – così la Confraternita della Misericordia di Piombino –. Era diventato volontario, spinto dalla voglia di aiutare il prossimo, al quale dedicava spesso il proprio tempo libero». Che prosegue: «Mauro era generoso e sempre disponibile con tutti. È un momento di grande dolore per la nostra Misericordia. Ci stringiamo intorno ai suoi familiari».
Il ritratto della Misericordia mette in fila le caratteristiche umane per cui Mauro riusciva a farsi ben volere e con cui ha sempre affrontato la vita. Ed è così che lo ricorda chi ne ha incrociato la strada. Da tempo Salvadori aveva trovato un nuovo impiego alla Nuova Giovanile. La notizia della sua morte è stata accolta con grande commozione dai colleghi che non hanno mai smesso di interessarsi delle sue condizioni e di stare vicino ai suoi familiari.
Il 13 luglio sulla strada della Principessa, Salvadori si trovava alla guida di un furgone della cooperativa. Un incidente sul lavoro. Il mezzo è stato tamponato da un’auto finendo per ribaltarsi e prendere fuoco, e lui è rimasto intrappolato all’interno dell’abitacolo. Ad estrarlo sono stati i Vigili del fuoco che rientrando da un intervento hanno assistito pressoché in diretta all’impatto. L’intervento si è rivelato decisivo per estrarre il ferito semicosciente dal furgone, con le fiamme che avevano iniziato anche ad avvolgere i suoi vestiti. Ma la sua situazione è da subito apparsa critica oltre che per le estese ustioni del 3° e 4° grado sul corpo anche per le conseguenze del fumo inalato nel tempo in cui è rimasto intrappolato nell’abitacolo. In queste settimane Salvadori sembrava avesse fatto dei progressi anche se per i sanitari la prognosi è sempre rimasta riservata e restavano da capire le conseguenze permanenti.
Fino al tragico epilogo di ieri pomeriggio. Resta da stabilire la data del funerale. La salma di Salvadori non è stata restituita ai familiari e l’autorità giudiziaria potrebbe stabilire degli accertamenti trattandosi di un decesso che è legati alle ferite riportate nell’incidente del 13 luglio in cui si è trovato coinvolto mentre stava svolgendo il suo turno di lavoro.