Il Tirreno

Montecatini

Basket

La Fabo formato “guastafeste” nella bolgia del PalaModigliani

di Lorenzo Carducci
La Fabo formato “guastafeste” nella bolgia del PalaModigliani

La Pielle in odore di primato matematico se batte gli Herons

14 aprile 2024
3 MINUTI DI LETTURA





MONTECATINI. Quindici vittorie su quindici nel girone di ritorno e l’occasione, con la sedicesima, di chiudere una volta per tutte il discorso primo posto del girone A, arrivando al derby dell'ultima giornata con la Libertas almeno a +4. La voglia di festeggiare al meglio l’ingresso in società di Giuseppe Costa, imprenditore genovese XXL che promette ambizione ed entusiasmo. Oltretutto in un contesto di lusso come il PalaModigliani, 8mila posti di cui se ne prevedono riempiti più della metà, cornice scelta per chiamare a raccolta ancora più sostenitori, oltre che per motivi di sicurezza.

Sembra tutto apparecchiato per una domenica di “vanto” piellino. Premesse che nell’anima degli Herons Montecatini fanno salire la tentazione e l’orgoglio di fare da guastafeste, quando oggi alle 18 gli arbitri alzeranno la palla a due. Non tanto contro la capolista e nemmeno troppo per la classifica - ormai per risalire al secondo posto ai termali servono due vittorie su due e zero invece da parte della Libertas - quanto semmai per la propria fiducia e consapevolezza in chiave playoff. Anche perché la Fabo ha poco da perdere, male che vada resterà terza, ritrovandosi nel solito tabellone della Pielle. E allora tanto vale lanciare subito un segnale e credere in un’altra pagina di storia, come quella scritta il 5 febbraio dell’anno scorso con il canestro della vittoria segnato da Chiera. A onor del vero, per battere gli uomini di Cardani in questo momento serve la partita perfetta. Forse ancora di più dell'andata, quando i termali persero in casa di uno senza lo stesso Chiera (e non era ancora arrivato Radunic) mentre sponda Caffè Toscano mancava Loschi che invece adesso è più che sul pezzo.

«In questo momento la Pielle sta esprimendo il basket migliore della categoria – dice coach Federico Barsotti– giocano bene perché giocano semplice e sono ben allenati. Sono tutti ottimi giocatori, Chiarini (16 punti a partita) è lo straniero più determinante del campionato e Rubbini è diventato un top player, sa segnare e tenere legata la squadra. In generale sprecano poco, hanno equilibrio e sanno sempre dove andare. Rispetto a noi sono più efficaci in attacco, noi perdiamo più palloni ma possiamo essere più solidi in difesa». La rotazione è a 9 al pari della Fabo. Dopo Chiarini il più “canestraro” è l'ala tiratrice Lo Biondo (13), ma tutti possono fare la differenza: la coppia di lunghi dinamici Pagani-Diouf, Ferraro, Laganà e Campori in uscita dalla panchina. «Tra Coppa Italia e campionato abbiamo dimostrato di poter competere con tutte – riprende Barsotti – loro sono in grande fiducia e alla ricerca del primo posto matematico e quindi sarà una bellissima partita, di quelle che servono per cominciare a settarsi per i playoff».


 

Primo piano
Politica

Elezioni europee, i candidati toscani: Renzi all’ultimo tuffo, Danti si autoesclude. Tutti i nomi in corsa

di Martina Trivigno