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Basket serie B

Fabo vince col freno a mano

di Lorenzo Carducci
Antonio Lorenzetti in azione
Antonio Lorenzetti in azione

Herons non proprio brillanti: Legnano rischia il sorpasso sul filo della sirena. Chiera salva tutto con quattro triple, tiri liberi e il rimbalzo decisivo allo scadere

08 aprile 2024
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MONTECATINI. A una Fabo a tratti masochista che nel finale rischia la beffa, basta una prestazione a sprazzi per battere Legnano e mettersi alle spalle la sconfitta contro la Libertas Livorno, che vincendo a Caserta rimane seconda. Ma ignorare le ombre e vedere solo le luci (per quanto abbaglianti) sarebbe un errore, per una squadra che vuole giocare i playoff da protagonista. Perché doversi sudare nell’ultimo minuto una vittoria che sul +18 nel terzo quarto sembrava già in tasca, è uno sport estremo che a volte può anche dirti male. Per fortuna c’è “san Chiera”, che dopo una partita da migliore in campo con 4 bombe, sul 63-60 va a prendersi il rimbalzo d’attacco sul libero sbagliato di Arrigoni, subisce fallo, fa +5 dalla lunetta, si ripete poco dopo e rovina i piani ai lombardi negli ultimi secondi.

I segnali d’allarme per gli aironi cominciano con una partenza da dimenticare, subendo un fulmineo 9-0 - con la tripla di Planezio a mettere il punto esclamativo ai 4 punti di fila di Sacchettini - che diventa poi 11-2. Un solo canestro segnato (da Lorenzetti) nei primi 5’, possessi sprecati e idee confuse, al cospetto di una Sae Scientifica decisamente più accesa e che appare anche più battagliera. Mentre coach Federico Barsotti fa partire la girandola dei cambi, ci pensa “El Cigno” Chiera dall’arco a risvegliare i suoi dal torpore (8-13). La coppia Giancarli-Dell’Uomo coglie al volo l’invito e segna i canestri del sorpasso (17-15), portando il controbreak sul 15-4.

Sbloccati in attacco, gli aironi salgono di tono anche in difesa e i risultati si vedono subito, con Raivio e gli altri costretti a fare agli straordinari per muovere la retina. Dal 20 pari i rossoblù toccano il +10 e tentano la fuga con un parziale di 12-2 e nonostante il colpo di reni ospite, il canestrone dall’angolo di Arrigoni sul sipario del primo tempo manda negli spogliatoi i termali avanti di 9. I Knights di qualità ne hanno tanta ma storicamente non sono una squadra nota per rimonte epiche. È anche per questo che il 9-0 tagliagambe degli Herons al rientro, gettando un’occhiata al 47-29 recitato dal tabellone, risuona come colpo del potenziale ko. In realtà con ancora un posto ai playoff da conquistare, Marino e compagni non rinunciano a lottare e complice qualche pallone alle ortiche di troppo da parte delle maglie bianche (alla fine sono 18), tornano con entrambi i piedi in partita grazie al sigillo del -7 di Planezio a fine terzo quarto.

Che poi negli ultimi giri di sveglia diventa -5, -4, -3 e sull’1/2 in lunetta di Planezio a 25 secondi dalla fine anche -2, facendo intravedere fuori dalla finestra i fantasmi di un finale pericoloso come quelli già sperimentati contro Piombino e Avellino e che dopo la Coppa Italia sembravano usciti dalla porta principale. Ma alla fine così non è e guardando il bicchiere mezzo pieno, saper vincere in tanti modi, anche non brillando, è un valore aggiunto da tenersi stretto.

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