Il Tirreno

Truffe

Elba, sempre più turisti truffati con la casa-vacanza (che non c’è): i consigli per non cadere nella trappola

di Gabriele Buffoni
Elba, sempre più turisti truffati con la casa-vacanza (che non c’è): i consigli per non cadere nella trappola

Fenomeno in crescita negli ultimi anni: già due i casi nel 2024

07 maggio 2024
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PORTOFERRAIO. Un’offerta imperdibile per godersi una settimana (o anche periodi più lunghi) in un pezzo di paradiso elbano. Ma in realtà quello scorcio di mare cristallino ritratto nella foto allegata all’inserzione online non ritrae il paesaggio di Porto Azzurro, di Portoferraio o di Capoliveri, bensì quello delle Bahamas. E di quell’appartamento, così bello da dover essere “fermato” subito con il versamento di una caparra, in realtà non c’è traccia.

È la truffa tipo che sta spopolando sul web e che sempre più spesso vede protagonista l’isola d’Elba, diventata ormai una delle mete più ambite per la stagione estiva. Con il risultato che sono sempre di più i turisti beffati che, sicuri di poter trascorrere una vacanza sulla costa elbana, solo quando scendono dal traghetto si rendono conto della trappola. Così che «anche se non si tratta di una vera e propria emergenza – spiega Giuseppe Boccia, comandante della compagnia dei carabinieri di Portoferraio – di certo vista l’appetibilità turistica dell’isola la preoccupazione è che questo genere di truffe aumenti sempre di più nel corso degli anni».

I dati d’altro canto già testimoniano una crescita sensibile del fenomeno. Nel 2022 ci fu un solo caso registrato all’Elba: un gruppo di cinque persone provenienti dalla Calabria aveva prenotato una casa-vacanza nella zona di Campo nell’Elba, pagando caparre tra i 200 e gli 800 euro ciascuno per fissarla. In tutto, alcune migliaia di euro versate al presunto truffatore (poi identificato in un 48enne campano dai militari dell’Arma) per poi scoprire una volta arrivati sull’isola che del villino non c’era alcuna traccia. Tre i casi registrati invece nel 2023, con altrettante vittime (e così pure presunti autori identificati e denunciati per truffa), tra Portoferraio, Capoliveri e Porto Azzurro con importi rispettivamente di 250, 400 e anche mille euro. Quest’anno invece i casi sono già due in appena quattro mesi: non una prospettiva idilliaca, se si pensa che il picco di denunce coincide solitamente con il periodo giugno-luglio-agosto, quando cioè i villeggianti arrivano sull’isola e cercano di mettersi in contatto con chi ha affittato loro la casa per ritirarne le chiavi.

«La maggior parte di questi truffatori si muove con annunci sui social network – commenta il comandante Boccia – a volte a posto della foto c’è addirittura soltanto il rendering di una casa, oppure l’immagine di un appartamento esistente, di cui il truffatore spesso non è il legittimo proprietario, viene modificata appositamente per renderla ancora più appetibile. È fondamentale per questo accertarsi intanto che chi propone queste offerte abbia un indirizzo di posta elettronica serio, se possibile verificandone anche l’indirizzo Ip o il numero telefonico attraverso applicazioni e siti che sono gratuiti e alla portata di tutti – spiega – diffidando da nickname che celano il nome e il cognome e di chi propone prezzi troppo bassi e distanti dal valore medio del mercato. Poi è bene controllare sempre l’indirizzo attraverso, banalmente, Google Street View. E controllare sempre i metodi di pagamento richiesti». Nello specifico «diffidare dalle agenzie di trasferimento, i cosiddetti money transfer, e dalle carte prepagate: queste ultime possono essere attivate usando identità di terze persone – conclude il comandante Boccia – e queste rende più difficili le indagini per risalire a chi effettivamente riceve il denaro e denunciarlo per truffa».


 

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