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Va in prescrizione il reato di omesso versamento degli oneri per l’ex sindaco di Pescia Giurlani

di Maria Salerno
Va in prescrizione il reato di omesso versamento degli oneri per l’ex sindaco di Pescia Giurlani

La vicenda giudiziaria lo vedeva protagonista come presidente Uncem

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Pescia Si è chiuso con la prescrizione (e non con l’assoluzione) un capitolo nella lunghissima vicenda giudiziaria dell’ex sindaco di Pescia Oreste Giurlani nella veste di presidente di Uncem Toscana.

La Corte d’appello di Firenze, infatti, nella giornata del 26 giugno ha dichiarato prescritto il reato di omesso versamento all'Inps degli oneri previdenziali e assistenziali per i dipendenti e i collaboratori esterni nel periodo che va dal 2012 al 2016, per il quale Giurlani era stato condannato in primo grado alla pena di due anni. «Si tratta di una prescrizione contestuale – ha spiegato l’avvocato Gabriele Melani – ovvero i termini per la procedibilità sono scaduti».

Non si tratta, dunque, di un’assoluzione «perché il fatto non sussiste», come Giurlani ha spiegato in un video pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook, ma di una «sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione» ovvero un provvedimento giudiziario che dichiara che un processo penale non può continuare perché il tempo previsto dalla legge per poter processare una persona per un determinato reato è scaduto, e quindi il procedimento non può proseguire.

Per lo stesso reato, nel 2020, la Corte dei Conti aveva condannato in via definitiva Giurlani al pagamento di 685.872 euro in favore dell'Unione dei comuni montani della Toscana. «L'Uncem Toscana riceveva somme dalla Regione Toscana, così come da altri enti pubblici unitamente ai contributi per la realizzazione dei progetti. Nulla, dunque si opponeva all'adempimento del debito previdenziale – spiegava nella sentenza la procura contabile, che lo ha citato in giudizio a proposito del mancato versamento dei contributi nel periodo compreso tra il 2012 e il 2016 – la cui omissione costituisce danno erariale».

La fonte del danno erariale era ravvisabile secondo i giudici fiorentini proprio nell’omesso versamento dei contributi trattenuti sulle retribuzioni e sui compensi delle collaborazioni, relativi alle somme accreditate dalla regione Toscana per la realizzazione di specifici progetti. I giudici contabili concludevano che nonostante il piano di rientro, i contributi omessi non sono mai stati versati, se non in parte. E in questo venne ravvisato un dolo a carico di Giurlani dal momento che sarebbe stato lo stesso Giurlani, nel suo ruolo di presidente dell'ente «a disporre di non versare le ritenute a causa della carenza di liquidità che affliggeva l'ente, dirottando quindi i fondi erogati a tale scopo dagli enti eroganti verso altre destinazioni».

L’istrionico primo cittadino, attuale consigliere di minoranza, nel video scherza sul dondolo del parco Valch col collega consigliere Alessio Spelletti, al quale racconta di essersi sgravato di «una bella croce». Ne rimane comunque un’altra, quella relativa all’accusa di peculato, il cui processo d’appello ha già avuto cinque rinvii (tre nel 2024 aprile, ottobre e dicembre) e due quest’anno (gennaio e maggio) e sul quale comunque si dichiara fiducioso.

E mentre sui social, dopo l’annuncio farlocco di proscioglimento, è già ripreso il dibattito tra colpevolisti e innocentisti qualcuno mormora che l’infaticabile ex sindaco stia già pensando al Giurlani ter.

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