Massa, palloncini bianchi e il rombo degli scooter per l’addio a Micol. L'amica lotta ancora per la vita
Il corteo funebre è partito dall’obitorio del Noa ed è arrivato alla chiesa del Mirteto. Tantissimi gli amici e i conoscenti che hanno voluto portarle l’ultimo saluto
MASSA. La chiesa di Mirteto gremita per il funerale di Micol Arcolini, la 17enne di Massa morta nello scontro tra uno scooter e due veicoli lungo via degli Oliveti.
Il dolore
La cerimonia, celebrata oggi mercoledì 19 novembre, ha visto partecipare un gran numero di persone, tra cui compagni di scuola, vicini di casa e membri della comunità locale che all’uscita dalla chiesa l’hanno saluta con i palloncini bianchi. Ma la cerimonia era partita prima, con il rombo dei motori degli scooter dei suoi amici, partiti dall’obitorio e arrivati alla chiesa dietro un corteo il funebre. Lacrime e silenzio di un lutto che lascia senza parole.
L'incidente
Erano sempre insieme, migliori amiche come continuavano a chiamarle i conoscenti, Micol e l’altra ragazza che era con lei sullo scooter. Nonostante da alcuni anni non frequentassero più la stessa scuola, le due continuavano a condividere il tempo libero e, quel pomeriggio, si trovavano nello stesso mezzo quando è avvenuto l’incidente.
Secondo le prime ricostruzioni della polizia stradale, poco dopo le quattro, in prossimità del sottopasso lungo via degli Oliveti, lo scooter avrebbe perso il controllo urtando un furgoncino che viaggiava in direzione opposta e successivamente un suv in marcia nello stesso senso delle ragazze. L’impatto è stato fatale per Micol, morta sul colpo. I tentativi di rianimazione dei soccorritori del 118 e dei volontari della Croce Rossa non hanno avuto esito.
L’amica lotta in ospedale
L’altra giovane, anch’essa 17enne, è stata trasferita in codice rosso all’ospedale Cisanello con l’elicottero Pegaso ed è attualmente in prognosi riservata. La giovane è stata sottoposta a interventi e continua a lottare.
Chi era Micol
Micol aveva frequentato due anni fa il corso di istruzione e formazione professionale (IEFP) per “operatore del benessere” allo Ial, ma aveva lasciato dopo un anno. Lavorava nel negozio di casalinghi della famiglia, vicino al Bar Cristallo, e nella comunità era conosciuta per la sua disponibilità e per il rapporto con amici e vicini.
