Viabilità
Carrara, sorpresa: baristi e negozianti del centro si comprano le telecamere
Vertice in Comune di prefetto, questore e forze dell’ordine: ecco cosa è emerso nell’ultimo incontro
CARRARA. Andranno a caccia di contributi baristi e negozianti del centro-città: obiettivo, dotarsi di telecamere che dovrebbero fungere da deterrente per chi ha intenzione di delinquere o, nel caso non rappresentino un freno, magari contribuiscono a individuare i malintenzionati e ad assicurarli, come si suole dire, alla giustizia. Degrado del costume e vandalismi, ubriachezza molesta, alterchi violenti e spaccio di sostanze stupefacenti, da piazza D’Armi a piazza Alberica, da piazza del Duomo a piazza Matteotti, fatti di questo genere capitano. Tant’è che chi opera nel settore del commercio e dei pubblici esercizi del centro-città approccia pragmaticamente la “questione”: vedi l’idea degli occhi elettronici; allo stesso tempo, però, non c’è alcuna intenzione di gettare benzina sul fuoco dell’insicurezza percepita dal cittadino (anche e soprattutto residente): «Noi non consideriamo Carrara una città pericolosa, anche se è innegabile che certi episodi si verifichino», dice Cristina Bencivinni, titolare del Caffè Crema di via Roma e della segreteria del Centro commerciale naturale “Vivi Carrara”.
Riflettori accesi
È al centro della scena il tema della sicurezza nel centro cittadino e nel centro storico in particolare: se così non fosse, non sarebbe stata lanciata – dalla piattaforma online change.org – una petizione popolare che chiede attenzione proprio su questo fronte e che ha incassato più di 300 “autografi”. E non sarà un caso che il Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza ieri si sia riunito nella Capitale del marmo, al Palazzo comunale, anziché in Prefettura, come avviene di consueto, pur con delle dovute eccezioni (vedi Fivizzano) che in passato ci sono state. Ieri mattina ospiti della sindaca Serena Arrighi, sono giunti il prefetto Guido Aprea – che presiede il Comitato – e il questore Bianca Venezia, insieme alle rappresentanze apicali della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di Finanza. E al punto primo dell’agenda c’era proprio la sicurezza urbana nel centro storico. «Abbiamo analizzato attentamente la situazione – assicura il prefetto Aprea al termine dei lavori del Comitato – soprattutto quella del centro storico e nei tavoli tecnici (guarda, nel frattempo, il questore Venezia, ndr) ne discenderanno delle azioni». I residenti – alcuni dei quali sono poi i promotori della petizione dal basso che viaggia online – non attendono altro.
A che punto siamo?
È cosa nota, del resto, che ci sia insofferenza per lo più tra i residenti: tant’è che «avrei voluto capire se il loro punto di vista (quello di chi a Carrara abita, ndr) corrisponde al nostro (quello di chi a Carrara ha un’attività al pubblico, ndr)», dice Bencivinni, dopo aver preso parte, per il Ccn, al tavolo del Comitato presieduto dal prefetto; assente ieri, 9 luglio, era infatti una rappresentanza dei residenti che erano stati ricevuti qualche giorno fa dalla sindaca Arrighi. «Noi non riteniamo che Carrara sia una città poco sicura – aggiunge Bencivinni – Ci sono episodi (deprecabili, ndr) sì, ma non accadono costantemente tanto da essere prevedibili; ci sono poi bivacchi sotto la galleria (lato Esselunga, all’incrocio con via D’Azeglio, ndr), in piazza Matteotti, in piazza del Duomo, che non sono molesti, piuttosto, sono brutti a vedersi. Noi commercianti, insomma, riusciamo a lavorare ma vogliamo comunque segnalare puntualmente, come ha sollecitato il prefetto, tutto ciò che succede e che vorremmo non accadesse: dove, con quale frequenza, con quali modalità. E se la polizia locale allungasse l’orario di servizio, la sera, ecco, sarebbe un ottimo punto di partenza».