Cadavere ritrovato nel bosco a Fosdinovo: le prime ipotesi e quella pista su una storia lunga dieci anni
Due cercatori di metalli rari hanno ritrovato un’auto immersa nella boscaglia, sul sedile del conducente uno scheletro: richiesti gli esami biologici sui resti
FOSDINOVO. Di tutto si aspettavano di trovare, meno che un’auto immersa nel fitto della boscaglia. E all’interno, sul sedile del conducente, un mucchio di ossa a comporre uno scheletro. La macabra scoperta è stata fatta nella mattinata di sabato 19 aprile da due giovani cercatori di metalli rari che stavano perlustrando il bosco nei dintorni della frazione di Canepari, nel comune di Fosdinovo, con la loro attrezzatura. Così, per puro caso, si sono imbattuti nella vettura ormai completamente avvolta dalla vegetazione. Immediata la chiamata alla stazione dei carabinieri di Fosdinovo che a sua volta ha attivato il nucleo operativo della compagnia di Carrara.
Le prime ipotesi
Potrebbe essersi concluso in questo modo uno dei gialli che da quasi dieci anni lega la Lunigiana alla vicina Sarzana: quello relativo alla scomparsa di Angelo Paolo Luciani, 56enne sarzanese svanito nel nulla la sera del 3 novembre 2015. Per i militari, accorsi in zona e che subito hanno predisposto il recupero dei resti dall’interno dell’abitacolo del veicolo, gli indizi (tra cui anche il modello dell’auto) sembrano condurre su quest’unica pista, al momento giudicata la più probabile per dare un volto e un nome a quel cadavere ormai irriconoscibile. Anche se, per averne la certezza, servirà il responso degli esami biologici già richiesti dalla Procura di Massa-Carrara all’istituto di medicina legale.
La ricostruzione
Angelo Paolo Luciani lasciò la sua abitazione all’ora di cena del 3 novembre 2015 lasciando sui fornelli una pentola con del cibo che stava cucinando: era vestito con abiti casalinghi, e anche questo aveva alimentato l’incredulità della famiglia relativamente alla sua scomparsa. L’uomo, secondo la ricostruzione degli inquirenti all’epoca dei fatti, salì sulla sua auto (una Lancia Y bianca targata Roma 78173W) e si volatilizzò: l’ultimo segnale lanciato dal dispositivo gps legato all’assicurazione del veicolo lo vedevano nell’area di Fosdinovo. Poi, il nulla. L’inchiesta fu archiviata nel luglio 2020 adducendo l’ipotesi di “allontanamento volontario” come motivazione: scenario a cui la famiglia si è a lungo opposta, rivolgendosi anche alla trasmissione Rai Chi l’ha visto?.
Secondo i primi riscontri effettuati dai carabinieri sull’auto rinvenuta nel bosco, non sarebbe da escludere l’ipotesi di un incidente – mai riscontrato in tutti questi anni – che avrebbe mandato l’auto fuori strada. Si tratta però solo di una congettura basata su scarni elementi e i militari, al momento, non escludono alcuna pista.