Il ritratto
Morto sul lavoro al porto di Genova, chi era Lorenzo Bertanelli: la vita a Massa e l’ultimo messaggio alla mamma
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Lorenzo Bertanelli e il suo cane
La tragedia sul Molo Giano dove nel 2013 il crollo della torre piloti causò nove vittime
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MASSA. Lorè. Per tutti era Lorè. Un ragazzone buono, pazzamente innamorato del suo “Ciccio”, soprannome del suo cane Aron. Sui social sono tantissime le foto che li ritraggono insieme. Da mercoledì 5 febbraio, però, Aron non potrà più correre tra le gambe di Lorenzo e saltargli al collo nella casa di Marina di Massa. Perché Lorenzo Bertanelli, 36 anni, massese, è morto nella mattina di mercoledì 5 febbraio mentre lavorava nel porto di Genova.
Cosa è successo
È la tarda mattinata, sono circa le 11.30, quando al Molo Giano – all’Ente Bacini delle Riparazioni Navali – da una grande imbarcazione si stacca un’elica di manovra – stando alle testimonianze di alcuni lavoratori che devono essere accolte con il condizionale – e colpisce un operaio metalmeccanico che lì stava lavorando per conto di una ditta d’appalto. Lorenzo Bertanelli, nato a Sarzana il 30 ottobre 1988 ma massese d’adozione, cade a terra. Il colpo alla testa è letale. Gli operai provano a soccorrerlo ma non c’è niente da fare. Muore sul Molo Giano, stesso luogo della tragedia del 2013, quando crollò la torre piloti causando nove vittime.
Lo sciopero
Immediata la reazione dei lavoratori metalmeccanici. I sindacati hanno indetto subito uno sciopero. La Cgil ha denunciato: «La scia di sangue sul lavoro deve essere fermata. In Liguria gli infortuni mortali sul lavoro sono in aumento: 26 nel 2024. È una mattanza».
L’ultimo post per la mamma
Fa venire i brividi l’ultimo post pubblicato su Facebook da Lorenzo Bertanelli, la sera di martedì 4 febbraio, poche ore prima di trovare la morte sul lavoro. Un pensiero alla mamma: «Vorrei che mia mamma fosse eterna. È l'unico desiderio che esprimo ormai da tempo».