Il Tirreno

Il codice della strada

Massa, oltre 10mila multe non pagate: arrivano gli avvisi ai morosi

di Ivan Zambelli
Massa, oltre 10mila multe non pagate: arrivano gli avvisi ai morosi

Il Comune cerca di recuperare 1,2 milioni solo per il 2021

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MASSA. Il Comune di Massa si prepara a recuperare una cifra da capogiro: oltre 1, 2 milioni di euro, provenienti da 10 mila multe per violazioni del codice della strada non pagate. Le sanzioni amministrative, emesse durante il solo 2021, ammontano complessivamente a 10. 207 violazioni, che non sono state saldate entro i termini previsti dalla legge.

Non essendo stati effettuati i pagamenti entro i 60 giorni previsti, le multe hanno maturato more, interessi e spese di procedura, che hanno portato ad un totale di ben 1.212.090,40 euro. La questione è stata oggetto di una determina dirigenziale, firmata dal Comandante della Polizia Municipale di Massa, Giuliano Vitali, che ha provveduto ad avviare la procedura di riscossione coattiva. Questo passaggio, previsto dal Codice della strada, si è reso necessario per recuperare le somme dovute dai trasgressori. L’amministrazione comunale ha quindi trasmesso l’elenco dei morosi all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che sarà pertanto incaricata di mettere in atto tutte le azioni necessarie per ottenere i pagamenti. La riscossione coattiva rappresenta uno strumento obbligatorio, stabilito dalla normativa italiana, per i casi in cui i debiti non vengano saldati spontaneamente. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione, entro i limiti stabiliti dalla legge, potrà allora adottare diverse misure di recupero, tra cui l’applicazione di fermi amministrativi sui veicoli o altre azioni idonee per ottenere il saldo delle multe. È importante sottolineare che, oltre all’importo iniziale della multa, i trasgressori saranno chiamati a coprire interessi maturati, spese di procedura e maggiorazioni di legge, rendendo il debito complessivamente più oneroso. Tuttavia, c’è anche la possibilità che parte delle somme rimangano irrecuperabili, complice anche l’impossibilità di riscuotere da contribuenti in situazioni di difficoltà economica; anche per questo la determina dirigenziale accenna che non tutta la cifra potrebbe essere incassata dall’ente. Sta di fatto che, è bene ricordare, le somme derivanti dalle sanzioni amministrative costituiscono una parte significativa del bilancio comunale. Si tratta di risorse essenziali per finanziare servizi pubblici e interventi strutturali sul territorio.

In particolare, secondo il Codice della strada, almeno il 50% dei proventi derivanti dalle multe e sanzioni al Codice devono essere reinvestiti nel miglioramento della sicurezza stradale. Questi fondi vengono utilizzati, ad esempio, per interventi di manutenzione del manto stradale, per la segnaletica orizzontale e verticale, per il Corpo di Polizia Municipale, o per programmi dedicati alla sicurezza stradale. La parte restante, invece, non è vincolata e può essere destinata ad altre esigenze del bilancio comunale, come interventi su infrastrutture pubbliche, manutenzione ordinaria o straordinaria, progetti sociali. Al contrario, la mancata riscossione delle multe crea un vuoto nelle finanze locali, rendendo necessaria questa azione per garantire che i fondi previsti vengano effettivamente recuperati. Per chi non ha invece saldato la sanzione, questo comportamento può diventare un boomerang, visto che la medesima arriverà a maturare, come in questo caso, more e interessi, maggiorazioni.

Coloro che intendono contestare la delibera dirigenziale possono farlo entro 60 giorni, presentando un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar), oppure entro 120 giorni tramite ricorso straordinario al Capo dello Stato.
 

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