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Messaggi sessuali col profilo WhatsApp duplicato: l’estorsione scoperta a Capannori ai danni di un ristoratore minacciato da un 20enne


	L'ultimo messaggio su WhatsApp
L'ultimo messaggio su WhatsApp

Il giovane è finito in carcere, bloccato dai carabinieri dopo aver preso una busta con 4mila euro

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CAPANNORI. Arrestato dai carabinieri un 20enne di Lucca con l’accusa di estorsione. Sono stati i militari della stazione di Pieve di Compito e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia a chiudere il caso iniziato con la denuncia della vittima del ricatto sotto forma di minaccia.

Cosa è successo

Qualche giorno fa un ristoratore di Capannori si era rivolto a militari per chiedere aiuto, in quanto da diversi giorni riceveva dei messaggi estorsivi, provenienti tramite l’applicativo WhatsApp dal numero di un giovane ex dipendente che aveva avuto in prova per due giorni i primi di luglio. La vittima raccontava ai carabinieri che ignoti, dopo avere duplicato il suo profilo WhatsApp installandolo su un altro dispositivo, attraverso WhatsApp web inoltravano un messaggio contenente un approccio di tipo sessuale al contatto di questo ex dipendente. Successivamente, attraverso questa utenza, un soggetto che si presentava come il padre del giovane gli inviava diversi messaggi dal contenuto estorsivo, con i quali lo minacciava che avrebbe dato fuoco al locale e che avrebbe divulgato questo messaggio danneggiando il suo buon nome, se non avesse pagato la somma di 20mila euro. A questo punto gli investigatori, dopo avere rassicurato l’imprenditore, lo esortavano a contattarli prontamente qualora le richieste estorsive si fossero reiterate, o meglio, se l’interlocutore avesse accennato alla possibilità di presentarsi presso il suo locale o il suo domicilio, per appropriarsi dei soldi richiesti.

L’incontro

Ed è proprio così che andata: alle 16  di martedì, dopo una lunga sequela d’intimidazioni e richieste estorsive, un giovane, poi identificato nel 20enne lucchese, si presentava in taxi presso il ristorante della vittima, pretendendo che questa gli aprisse la porta. Non appena l’imprenditore consegnava una busta contenente 4mila euro in contanti al giovane, i carabinieri, che si erano nascosti nel retro del locale e nelle immediate vicinanze dello stesso, lo arrestavano per poi portarlo in carcere. Proseguono le indagini dei militari per accertare l’identità di eventuali complici. 

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