Maltempo, obbligo di assicurazione sulle catastrofi entro fine marzo: i dubbi e le disparità tra le aziende
Ci sono grandi perplessità sui costi e sull'efficacia della norma voluta del governo Meloni
LUCCA. Entro il 31 marzo le imprese di tutte le dimensioni e categorie avranno l’obbligo di stipulare un’assicurazione per i rischi catastrofali, ossia terremoti, alluvioni e frane. Ancora due settimane di tempo, quindi, per ottemperare a una norma, presente all’interno dell’ultima legge di bilancio, che sta destando non poche preoccupazioni tra le medio piccole aziende chiamate a sobbarcarsi questi costi ulteriori capaci di variare, a seconda delle caratteristiche di terreni, macchinari e quanto altro in dotazione delle imprese, da qualche centinaia ad altrettante migliaia di euro. Immediato il lavoro divulgativo svolto dalle associazioni (Cna, Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato) per informare delle complesse novità i loro associati.
Consulenza gratuita
«Al momento è ancora difficile quantificare i costi aggiuntivi, la polizza del resto è proporzionale al rischio, ma da parte nostra stiamo predisponendo un servizio di consulenza gratuita ai nostri associati in modo da fornire preventivi calibrati sulle singole imprese». È questo uno dei primi provvedimenti presi da Confesercenti come conseguenza di una legge che, vuoi per le tempistiche, non ha raccolto un grosso endorsement. «Insieme alle altre associazioni di categorie avevamo inviato una richiesta alla presidente del consiglio Giorgia Meloni per prorogare il termine – spiega in una nota Confesercenti – Si tratta di una polizza obbligatoria che, al momento, non prevede una sanzione per coloro che non la stipulano. Alle imprese inadempienti, però, potrebbero essere negati contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche. Questa corsa contro il tempo è poco compatibile con l’importanza di una simile polizza».
Norma poco chiara
Anche chi di mestiere fa l’assicuratrice, come Samantha Cecchi di Confcommercio, evidenzia come questa novità sia ancora insidiosa da decifrare. «Già il fatto che non esista una sanzione chiara è particolare – esordisce Cecchi – In più, a mio avviso, insieme ai terreni e macchinari nell’obbligo delle polizze da stipulare dovevano essere inserite pure quelle legate alle merci, il core business delle piccole e medie aziende. Mi pare una lacuna da colmare quanto prima». Secondo la rappresentante di Confcommercio potevano esserci i presupposti per emanare, con più calma, una normativa maggiormente equilibrata. «Serviva una legge che tenesse a mente la diversa conformazione fisica dei territori– prosegue Cecchi– I rischi catastrofali per una piccola azienda sono differenti rispetti a quelli che potrebbe subire una pari ruolo di Lucca. Come Confcommercio, comunque, abbiamo già preso contatto con le compagnie assicurative per far sì che i nostri associati possano prendere nota dei corretti preventivi».
Il parere di Cna
«I tempi così rapidi di questa normativa non stanno dando la possibilità agli associati, non solo i nostri, di approfondire nel dettaglio queste novità». Parole e musica del presidente provinciale di Cna Lucca Andrea Giannecchini. «Non capiamo chi tutela le imprese da questa polizza. Sarebbe stato più opportuno ricalcare il modello usato dall’assicurazione Rc auto. Richiesti di preventivi dai nostri associati per ora non ci sono ancora arrivate, ma penso che rientreranno sulle migliaia di euro. Siamo delusi con Cna, anche a livello nazionale, per una tempistica che metterà in difficoltà in Italia quattro milioni di imprese. La proroga sarebbe un’operazione salvifica».
Dubbi di Confartigianato
Sulle stessa lunghezza d’onda veleggia il pensiero del direttore di Confartigianato Lucca Roberto Favilla. «La legge voluta dal governo Meloni rappresenta una nuova complicazione per il nostro settore – commenta Favilla – Onestamente non so quante aziende del nostro territorio avessero già stipulato questo tipo di polizza. Se il 2024 era stato tutto sommato positivo, il 2025 rischia di essere di tutt’altro tenore tra dazi e novità del genere. Come Confartigianato abbiamo inviato ai nostri associati un questionario per dare la possibilità loro di stilare un preventivo di massima».