Il Tirreno

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La tragedia

Lucca, morto a 10 anni al pronto soccorso: due medici “risarciscono” l’Asl

di Pietro Barghigiani
Lucca, morto a 10 anni al pronto soccorso: due medici “risarciscono” l’Asl

Versati 375mila euro dopo la richiesta danni di un milione e 250mila euro

22 ottobre 2024
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LUCCA. Condannati a un anno e 4 mesi (pena sospesa) con sentenza passata in giudicato per il reato di omicidio colposo riferito alla morte di un bimbo di 10 anni lucchese, due medici erano stati citati in giudizio dall’Asl per ottenere un risarcimento di un milione e 250mila euro. L’importo versato dall’Azienda sanitaria ai genitori del piccolo sul fronte della causa civile.

Il versamento

Dopo aver chiesto e ottenuto il ricorso al giudizio abbreviato davanti alla Corte dei conti, Elisabetta Spadoni, 55 anni, di Camigliano, medico Asl, e Graziano Vierucci, 72 anni, medico di libera scelto, di Pieve San Paolo, hanno versato all’Asl Toscana Nord Ovest 375mila euro (187mila 500 euro ciascuno) definendo il giudizio contabile. Una definizione che non significa estinzione della posizione. La Corte dei conti specifica che la procedura del giudizio abbreviato «deve essere qualificata come alternativa al giudizio, secondo lo stesso tenore letterale della norma, non configurandosi una cessazione della materia del contendere, dal momento che il pagamento è stato solo parziale, ma una fattispecie estintiva speciale, non conforme né al modello processuale civile, né alle ipotesi previste dal codice di giustizia contabile».

Il decesso del piccolo

La morte del bambino nel 2012 fu causata, secondo la sentenza recepita anche dalla Cassazione, da una malattia polmonare non diagnosticata, nonostante le insistenze dei genitori che nei giorni precedenti la tragedia lo avevano fatto visitare più volte. La tesi difensiva, invece, era sempre stata quella secondo la quale il bambino sarebbe morto per l’ingestione di cibo solido o liquido nella sua casa, che avrebbe originato il soffocamento.

Le colpe

Quella per accertare le responsabilità del bambino fu una battaglia che i genitori combatterono con tenacia e che è durata quasi dieci anni. Nella ricostruzione dei fatti avvenuta in tre gradi di giudizio, «Graziano Vierucci, in servizio quale medico di continuità assistenziale pediatrica presso il pronto soccorso dell’ospedale di Lucca, e la dottoressa Elisabetta Spadoni, in servizio nel reparto di pediatria dell’ospedale di Lucca – sottolinea il verdetto contabile – avrebbero arrecato un danno patrimoniale indiretto all’azienda sanitaria nella misura predetta (un milione e 250mila euro, ndr) in considerazione delle condotte gravemente colpose rispettivamente tenute nel periodo in cui ebbero in carico il paziente -deceduto, all’età di dieci anni, al pronto soccorso».

Lo “sconto”

La Procura contabile, anche sulla base del giudicato definito in Cassazione e i pagamenti effettuati dall’Asl a livello di risarcimento danni ai genitori del bimbo «ha instaurato il giudizio, chiedendo la condanna dei due medici al risarcimento del danno patito dall’azienda sanitaria, ritenendo che entrambi, con le loro condotte omissive gravemente colpose, avrebbero concorso alla causazione della morte del bambino».

Due bonifici per complessivi 375mila euro definiscono la vicenda nei suoi effetti di danno erarialel


 

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