Il Tirreno

Lucca

La sentenza

Lucca, operaio Soffass usava falso Green Pass: confermato il licenziamento

di Pietro Barghigiani
Il Green pass al tempo del Covid certificava le vaccinazioni effettuate
Il Green pass al tempo del Covid certificava le vaccinazioni effettuate

In appello ribadita la legittimità della decisione dopo la scoperta del documento taroccato: «Per mesi ha lavorato in fabbrica esponendo tutti i presenti al rischio di un contagio»

19 luglio 2024
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PORCARI. Licenziamento confermato per un ex magazziniere della Soffass di Porcari messo alla porta dall’azienda per essere andato al lavoro positivo al Covid e, soprattutto, per aver esibito un Green Pass falso.

La Corte d’Appello di Firenze ha respinto il ricorso del 54enne lucchese che a giugno è stato condannato in sede penale per falso documentale per i medesimi fatti che hanno dato origine al licenziamento per giusta causa avvenuto nell’agosto 2022.

L’uomo sosteneva di essersi vaccinato in Germania, a Colonia doveva vivono alcuni familiari, e aveva prodotto un libretto di vaccinazioni delle autorità sanitarie tedesche che alla fine si è rivelato essere un falso. L’azienda lo aveva sanzionato a livello disciplinare dopo averlo trovato in stato febbricitante al lavoro nel novembre 2020. Poi le apparecchiature installate all’ingresso dello stabilimento avevano segnalato ripetuti errori nella lettura del Green Pass del dipendente.

Di conseguenza, nell’ottobre 2021 la società aveva consultato il portale istituzionale dell'Inps, constatando l’assenza di un valido Green Pass intestato al magazziniere. «Sulla base di plurime contraffazioni del Green Pass, nonché inducendo in errore le autorità italiane, al lavoratore era contestato di essere riuscito ad ottenere false attestazioni della sua condizione vaccinale, che per mesi gli avevano consentito di accedere allo stabilimento aziendale per svolgere la sua attività, così esponendo tutti i presenti a rischio di contagio» è la premessa della sentenza d’appello che conferma quella del primo grado.

Dall’esame documentale i giudici hanno accertato che la vaccinazione del 20 agosto 2021 non avrebbe potuto essere effettuata in Germania «poiché egli quel giorno era in Toscana per motivi di lavoro». La presunta vaccinazione che sarebbe stata effettuata in Germania è stata ritenuta falsa in quanto il dipendente quel giorno era nello stabilimento di Porcari con il turno di lavoro 14-20, mentre il giorno precedente aveva svolto il turno di lavoro 14-22. In pratica avrebbe dovuto uscire dalla cartiera alle dieci di sera prendere un aereo (e non ci sono voli con un biglietto a suo nome) o un’auto e andare a Colonia (la città che risulta dagli atti) fare il vaccino e poi alle 14 del giorno dopo rientrare in fabbrica.




 

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