Il Tirreno

Livorno

Tre episodi che lasciano in ansia Oggi le decisioni del giudice sportivo

I tifosi della Libertas
I tifosi della Libertas

Gli “scappellotti” a Moraschini e Piccoli e il petardo sono scene da censurare

22 ottobre 2024
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LIVORNO. Il bello e il brutto di una domenica a tinte forti. Il bello è stata la partita, la prestazione della Libertas che ha tenuto testa a Cantù senza fare un passo indietro. Il brutto è stato il comportamento di una minuscola parte di spettatori. Dato che il PalaMacchia era sold out (2470 persone), sono 3 i soggetti che si sono resi protagonisti di episodi da stigmatizzare. Primo: uno scappellotto rifilato a Moraschini da uno pseudo tifoso, immortalato dalle immagini di LNP. Tra l’altro gli arbitri - 3 e tutti mediocri – hanno visto soltanto il disappunto e la conseguente reazione del giocatore e lo hanno sanzionato con un fallo tecnico, senza essersi accorti del deprecabile gesto della persona che si è sporta dalla balaustra per avvicinarsi al canturino. Secondo: pochi minuti dopo un altro spettatore ha cercato di tirare i capelli a Piccoli che si era lanciato fuori dal campo per recuperare un pallone vagante. Lo stesso Piccoli ha pubblicato una storia Instagram contenente il “méme” del colpetto ricevuto da Moraschini scrivendo: “Qui è stato dato fallo tecnico e Moraschini”. Terzo: è stato esploso un mortaretto. Facciamo i conti: 3 su 2470 costituiscono lo 0,001% dei presenti, ma quella percentuale infinitesimale ha causato un enorme danno di immagine alla società che ieri non si è espressa: un silenzio che sa di stizza, disappunto e un pizzico di imbarazzo. Di certo il club attende – non senza apprensione - le decisioni del Giudice Sportivo che arriveranno in giornata. A questo si aggiunga il pasticciaccio del cronometro dei 24” che nel bel mezzo della rimonta amaranto, ha deciso di tirare le cuoia dopo aver dato più volte segni di cedimento. Così la Libertas ha giocato per molti minuti attaccando senza il riferimento temporale più importante quando si è in possesso di palla. Andreazza non l’ha presa bene e nel dopo partita è esploso: «Non si può giocare in serie A il secondo tempo senza il cronometro dei 24”. Non abbiamo perso per questo, ma non è possibile giocare in quelle condizioni in un palasport pieno nel quale non si sente niente. Non è il campionato Under 13». Come dargli torto ?

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