Il Tirreno

Livorno

La seconda giovinezza di Fangio «Parigi e matrimonio: due sogni»

di Andrea Masini
La seconda giovinezza di Fangio «Parigi e matrimonio: due sogni»

Dopo Tokyo, arriva uno splendido bis. «Vorrei la semifinale dei 200 rana»

22 luglio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. L’obiettivo, al Trofeo “Sette Colli”, era quello di nuotare i 200 metri rana sotto ai 2 minuti e 24 secondi. Il limite olimpico. Centrato per la seconda volta in carriera da Francesca Fangio, livornese della classe 1995 e allieva del tecnico Stefano Franceschi. Il giusto riconoscimento ad una seconda giovinezza, fatta di una caterva di titoli tricolori e di una presenza costante in nazionale, vedi la partecipazione alle ultime edizioni dei campionati mondiali in vasca lunga (Fukuoka e Doha).

Per la Fangio, atleta tesserata per il C.S. Esercito e la società InSport, un’esperienza da vivere a mille, nella consapevolezza di poter competere fianco a fianco delle migliori specialiste del pianeta. Francesca, un’Olimpiade a 29 anni non è da tutti.

«In effetti Sara Curtis, che sarà la femmina più piccola del gruppo, ha 11 anni meno di me. Ma sono dell’idea che la carta di identità conti il giusto, quando la motivazione è uguale, se non maggiore, a quella che avevo da bambina. Non vedo l’ora di salire sull’aereo per Parigi. Dopo l’esperienza di Tokyo, senza pubblico, voglio vivere Parigi al massimo, sia dal punto di vista sportivo, sia sotto l’aspetto delle emozioni che soltanto un’Olimpiade può trasmettere».

Cosa si aspetta, di diverso, rispetto a Tokyo?

«La cornice, innanzitutto. Dal momento che in Giappone, a causa del Covid, non fu permesso l’accesso al pubblico, e anche la cerimonia d’apertura fu davvero strana. E poi ogni Olimpiade ha una storia a sé, portando in dote in primis la cultura del paese ospitante. Vedremo, sono davvero curiosa e ribadisco, fremo dalla voglia di partire».

Quando ha capito di potercela fare, ancora una volta?

«A marzo, in occasione dei Campionati Italiani Assoluti di Riccione, avevo nuotato il tempo di iscrizione olimpica previsto dalla tabella A di World Aquatics, poco distante dal crono fissato da quello della Fin. Poi al Trofeo “Sette Colli”, andando nuovamente sotto il muro dei 2’24 nei 200 rana, ho capito che avrei potuto farcela. In tal senso ci tengo a ringraziare la Federazione e il mio gruppo sportivo, l’Esercito, che mi sostiene e aiuta a centrare questi traguardi».

Cosa ha pensato in quel momento?

«Eravamo tutti in piscina, immersi nella consueta routine di riscaldamento prima di entrare in acqua. Sul sito della Fin è uscito il comunicato e ci siamo guardati tutti un po’ increduli. Sei atleti del team di Livorno ai Giochi Olimpici. Un record. Fantastico. Con le ragazze ci siamo abbracciate fortissimo».

Ecco, appunto: lei, Sara Franceschi, Sofia Morini e Matilde Biagiotti. Il gruppo di Livorno sembra avere una marcia in più.

«In realtà il gruppo di lavoro è molto più ampio; stiamo bene insieme e questo è un fondamentale quando si trascorrono tante ore insieme durante la settimana (13 allenamenti, ndr). Nel momento in cui c’è da spingere, spingiamo, ma c’è sempre spazio anche per una battuta e un sorriso».

Durante la sua lunga carriera ha vissuto innumerevoli soddisfazioni. Ma cosa significa, per un’atleta, partecipare ad un’Olimpiade?

«Tutto! Ai Giochi Olimpici si riesce a vivere l’autentica essenza dello sport. Sono presenti tantissime discipline e già questo lascia intendere la magia dell’evento».

All’interno del villaggio chiederebbe un autografo a…?

«Ci saranno campioni di ogni tipo e specie. Così su due piedi, non so. Magari Sinner?».

L’obiettivo di questa Olimpiade?

«Centrare la semifinale nei 200 rana; bisognerà andar fortissimo già la mattina. Nessuno alle Olimpiadi si risparmia e servirà, a mio avviso, avvicinare o addirittura migliorare il mio record italiano di 2’23’’06. Ci proviamo».

Nei giorni scorsi ha ricevuto anche la proposta di matrimonio dal suo Nicola.

«Mamma mia, ricorderò questo 2024 per sempre. Nicola verrà a vedermi a Parigi. Wow...è un sogno».
 

Primo piano
Meteo

Maltempo in Toscana, il Lamma: «Perché questa ondata è diversa dall’ultima e le fasce orarie più a rischio di domenica»

di Tommaso Silvi