Livorno, sabotata la stazione radio per le emergenze in mare: fiamme e scritte su Cospito
La polizia di Stato non esclude alcuna pista: il ripetitore di via di Quercianella si occupa di "veicolare" le chiamate di soccorso delle imbarcazioni
LIVORNO. Hanno dato alle fiamme, sabotandola, la stazione radio che veicola le chiamate di emergenza in mare, tentando di fare lo stesso con il traliccio accanto, quello della rete cellulare. Avrebbe potuto avere conseguenze ancora più serie l’incendio appiccato attorno alle 5 di mattina di martedì 30 settembre in via di Quercianella, al Castellaccio, dove c’è il ponte radio “Livorno Montenero” che funge da ripetitore per le chiamate delle imbarcazioni attraverso il canale 16 dove si dichiarano i “mayday” alla guardia costiera. Per fortuna, stando alle prime informazioni raccolte, il rogo non ha avuto ripercussioni sul servizio degli “angeli in divisa”, dato che in quei momenti non si sono verificate criticità.
Scritte su Cospito
L’ipotesi pressoché certa è la dolosità dell’atto di sabotaggio, anche perché vicino sono state trovate scritte inneggianti l’anarchico Alfredo Cospito, attualmente in cella in regime di 41 bis e per il quale oltre due anni fa sono scoppiate proteste in tutta Italia chiedendo lo stop al carcere duro. Sul posto non sono state trovate taniche di benzina, ma è sicuro che è stato utilizzato un “accelerante di combustione”. Difficile equivocare l’obiettivo, dal momento che fuori dall’infrastruttura c’è un cartello che descrive l’utilità di quel traliccio rosso che svetta sulle colline livornesi ed era presente anche ai tempi della strage del Moby Prince. L’incendio è stato appiccato dalla base: nelle immagini post-fiamme si vedono dei cavi penzolanti bruciati, segno di come i danni siano evidenti, seppur non gravi nelle ripercussioni: il servizio è infatti assicurato da altri ripetitori. I pompieri sono intervenuti subito, domando il rogo e avviando le indagini con il nucleo investigativo per quanto riguarda gli aspetti tecnici. L’inchiesta è invece coordinata dalla polizia di Stato: l’ipotesi di reato è incendio doloso e per i rilievi specialistici sono intervenuti gli agenti della scientifica, oltre ai colleghi della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico.
Le ipotesi
Chi è la mano incendiaria che ha dato alle fiamme il traliccio che ospita la stazione costiera? Difficile stabilirlo con certezza, visto che in zona non ci sono telecamere. Né i vigili del fuoco, dopo il loro arrivo, hanno trovato persone sul posto. E il legame con Cospito è reale o un diversivo? Chi ha agito avrebbe avuto comunque tutto il tempo di allontanarsi prima che le fiamme si estendessero ed è probabile che si fosse preparato nei minimi dettagli. Forse come accaduto all’incirca tre anni fa, quando una serie di ripetitori e antenne furono date alle fiamme da una persona che poi era stata individuata dalla questura. O come lo scorso aprile, quando ci fu un attentato lungo la ferrovia, in una cabina sul Romito.
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