Livorno e la nuova vita della biblioteca scientifica "dimenticata" grazie ai volontari
Al Villa Henderson Reset e Osservatorio di Monterotondo tra scaffali e libri: recuperati e catalogati centinaia di volumi.
LIVORNO Una piccola conquista culturale livornese. Così va inteso il recupero della biblioteca scientifica del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, pilastro della divulgazione scientifica livornese ubicato in via Roma e gestito dall’amministrazione provinciale.
In prima fila per recuperare, riordinare e catalogare i preziosissimi volumi, ma anche le prestigiose riviste, è Reset, l’associazione attivissima nel recupero dei luoghi trascurati della cultura livornese. Il Tirreno ha avuto modo di parlarne con Giuseppe Pera: «Per noi è stata una svolta importante ma spontanea perché abbiamo già in essere un patto di collaborazione con la Provincia per il Museo, per loro curiamo anche la sistemazione di villa Maurogordato e curiamo alcune aree dello stesso Museo, in particolare la pulizia del parco. Senza dubbio siamo molto soddisfatti, va detto che le condizioni in cui i volumi si trovavano erano, senza usare espressioni pittoresche, sicuramente avvilenti, ci venne quasi da piangere. Erano circa 12 anni che riviste, volumi, foto di piante e semi, non venivano curate e catalogate, a causa del pensionamento di una dipendente che se ne occupava e alla sua mancata sostituzione, per le strette ai bilanci dell’ente. Ora però ci sono una decina di volontari che stanno lavorando sodo, e credo in 2 anni o al massimo 3 dovrebbero sistemare tutto nel loro spazio naturale, la palazzina della biblioteca perché tutto possa essere fruito dai livornesi. La spinta iniziale, mi piace ricordarlo, è stata la pubblicazione su Facebook di un video in cui si vedeva la condizione dei volumi. Bastò quello per stimolare la partecipazione dei volontari, che ora sono al museo quasi tutti i giorni».
Ma Reset si avvale del supporto di un’altra associazione, con cui peraltro già è attiva a villa Maurogordato, l’Osservatorio di Monterotondo, e fra i soci di questa la professoressa Barbara Calabresi ha potuto apportare le proprie competenze nel mondo delle biblioteche «sono stata coordinatrice, da insegnante di italiano e storia, del gruppo di teatro e biblioteca presso l’Iti, contesti molto diversi rispetto a una biblioteca scientifica come quella del museo, ma volumi e riviste sono talmente belli che abbiamo voluto concentrarci al massimo su questa opportunità di un aspetto molto rilevante del patrimonio culturale livornese. Sono volumi bellissimi, su piante di tutto il mondo e rappresentano gli studi che in un ampio lasso di tempo sono stati fatti sull’ambiente, sia flora che fauna, della provincia di Livorno e di altre aree della Toscana. Ma l’interesse è molto elevato anche per la provenienza di volumi e riviste, provengono da tutto il mondo e alcuni pezzi sono anche molto rari. Ci sono pezzi provenienti dalla Cina, altri dall’ex Unione Sovietica, altri da Francia o Gran Bretagna, molto bella è ad esempio una raccolta di volumi delle piante della Palestina, che immaginiamo come territorio desertico, ma sono invece ben 6 volumi!».
Grande soddisfazione per i due direttori Anna Roselli, ex direttrice del Museo di Storia naturale del Mediterraneo fino allo scorso maggio, e Antonio Borsatti, suo successore. Secondo la Roselli «È stata una vera fortuna per il Museo la stipula dei patti di collaborazione con associazioni come Reset e Osservatorio di Monterotondo, che con i loro volontari hanno permesso di sopperire alle carenze di personale alle difficoltà nello stipulare determinati appalti di manutenzione. La loro preziosa collaborazione ci permette ora di focalizzarci su questa bellissima biblioteca, che in 40 anni ha raccolto preziose pubblicazioni a carattere scientifico, riviste e periodici, che arrivavano al Museo in cambio della nostra rivista, una bellissima prassi che da sempre caratterizza scambio di informazioni e studi fra i musei di storia naturale di tutto il mondo. Con un pizzico d’orgoglio, mi sento di dire che la collaborazione del nostro museo è davvero ricca, perché i volumi risalenti all’ 800 sono tanti, in buone condizioni e di elevato valore scientifico».
Ultimo passaggio è con Antonio Borzatti, nuovo direttore del Museo di storia naturale che da questa primavera è succeduto proprio ad Anna Roselli: «Reset e Osservatorio ci stanno dando un preziosissimo supporto, da tempo non riuscivamo a catalogare i volumi nonostante ci continuino tuttora ad arrivare le riviste da mezza Europa, grazie a loro, e in generale a tutte le 30 associazioni attive presso il Museo, varrà la pena rendere di nuovo la biblioteca pienamente fruibile al pubblico. Ora la nostra sfida è quella di dare ai nostri utenti il chiosco bar, bisognerà dare un appalto di concessione e ci vorrà ancora un po' di tempo, perché bisognerà comprendere bene gli orari più indicati per il nostro pubblico».l