Mirella, la bagnante 81enne e il trasporto-lettino negato. Poi lo stabilimento fa marcia indietro
Livorno, storia a lieto fine grazie alla mediazione del Tirreno. La donna, a causa di problemi di salute, ha bisogno del trasporto del lettino in "punta"
LIVORNO. Tutto bene quel che finisce bene. Il “trasporto lettino da mare” s’ha da fare. Siglata, per così dire, l’altro ieri, la pace tra una frequentatrice assidua e storica dei bagni ex Pejani e la direzione dello stabilimento balneare di Ardenza. Una pace che arriva grazie alla mediazione del giornale Il Tirreno.
Da una parte lei, Mirella Mannucci, 81 anni, da 17 abbonata alle Onde del Tirreno: negli ultimi 5 anni ha avuto bisogno che il lettino da mare (che costa 315 euro per la stagione) le fosse portato dagli addetti del bagno fino alla “punta”, per problemi di salute legati alla colonna vertebrale. Tutto senza mai aver avuto problemi. Fino a questo inizio stagione. Per la signora una non gradita sorpresa: «Quando mi sono presentata la settimana scorsa a pagare l’abbonamento e la mia quota per la cabina, perché il lettino l’avevo già pagato a marzo 315 euro - racconta - mi è stato detto che il lettino non lo avrebbero più portato, neanche a chi come me ne ha estremo bisogno».
Mannucci scrive al Tirreno. Per raccontare la sua storia «ritengo che sia vergognoso», scrive il 20 giugno. Al 20 giugno, quindi, niente più trasporto lettino dal deposito dei bagni, all’area di fronte alla cabina della signora, servizio garantito sempre da parte di un bagnino disponibile: «Negli ultimi 5 anni ho usufruito del trasporto del lettino per problemi di salute alla colonna e alle mani, motivo per il quale non posso portare pesi (al bisogno posso anche mostrare un certificato medico). Peraltro quest’anno, fra le mie patologie, devo anche aggiungere una stenosi del canale midollare. Ebbene quest’anno mi è stato detto che non potrò più usufruire del servizio perché “ i bagnini devono fare i bagnini” come riferitomi in direzione. Ritengo vergognoso questo comportamento – prosegue la lettera di 10 giorni fa– e l’aver preso una decisione del genere, perché questo servizio non richiedeva più di 5 minuti di tempo. È stata, quella della direzione degli ex Pejani, una mancanza di comprensione, di empatia e di solidarietà per chi ha bisogno. Peraltro avevo già pagato l’abbonamento e ho dovuto richiedere il rimborso. Nemmeno un cartello per avvisare del venir meno del servizio. Ora peraltro – aggiunge la signora – è tardi anche per cercare posti in altri stabilimenti e io non potrò prendere il sole e fare il bagno cose di cui ho bisogno non solo per piacere ma soprattutto per salute».
Ma ecco il lieto fine. Ecco il piacevole colpo di scena. Sabato 28 giugno Il Tirreno si confronta sulla questione con uno dei gestori dello stabilimento, Walter Ganni. Non conosceva la storia, ma subito afferma: «Sicuramente troveremo una soluzione in proposito - dice – visto come il problema non mi sembra certo insormontabile». Ecco il lieto fine. Nonna Mirella Mannucci può godersi il suo lettino in punta trasportato come sempre dai bagnini.
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